Per Jannik Sinner c’è da fare i conti con la presa di posizione della Wada: il campione italiano è stato messo spalle al muro
Mentre si avvicina il momento del ritorno in campo, dopo quasi un mese di stop, Jannik Sinner è ancora al centro delle notizie per il caso clostebol, sostanza alla quale il tennista è risultato positivo al torneo di Indian Wells di un anno fa.
![Sinner in conferenza](https://www.sportitalia.it/wp-content/uploads/2025/02/Sinner-sportitalia.it-11022025.jpg)
Mancano due mesi al verdetto che potrebbe cambiare la carriera del 23enne altoatesino, due mesi alla sentenza che potrebbe sconvolgere il mondo del tennis. La situazione è chiara con la Wada che ha presentato ricorso contro la decisione dell’Itia e ne ha chiesto la squalifica per uno o due anni per negligenza.
A spiegare la posizione dell’agenzia mondiale antidoping è stato nei giorni scorsi Witold Banka, il presidente della Wada. Il dirigente polacco ha rimarcato come il caso Sinner sia profondamente diverso da quello della Swiatek (sospesa per un solo mese dall’Itia e per la quale la Wada non ha presentato ricorso) ed ha sottolineato che “in primo piano c’è la responsabilità di Sinner” che non è considerato dopato. La Wada però evidenzia come “un professionista è direttamente responsabile delle azioni del proprio staff e questa è la quintessenza dell’antidoping“. Da qui la richiesta di squalifica.
Sinner, la Wada è chiara: vogliono metterlo spalle al muro
Parole che hanno destato preoccupazione per il futuro di Sinner che potrebbe davvero essere squalificato.
![Jannik Sinner in conferenza a Melbourne](https://www.sportitalia.it/wp-content/uploads/2025/02/Jannik-Sinner-sportitalia.it-1102025.jpg)
Le dichiarazioni di Banka sono analizzate anche su un articolo di Libero, secondo cui con le frasi del suo presidente, la Wada ha voluto mettere spalle al muro Sinner. Parole che, sempre secondo la valutazione che ne fa il quotidiano, puntano ad un triplice obiettivo: chiarire che le intenzioni della Wada sono serie; che non c’è una similitudine possibile tra il caso Sinner e quello della Swiatek; e che, nel caso in cui il ricorso sarà accolto, il tennista italiano sarà squalificato per uno o due anni.
Insomma, la Wada ha provato ad alzare al voce per chiarire che al Tas di Losanna si gioca una battaglia che può avere conseguenze devastanti per Sinner. Ora bisognerà attendere aprile per capire se i giudici del Tribunale Arbitrale dello sport accoglieranno il ricorso dell’agenzia mondiale antidoping oppure sposeranno anche loro la tesi dell’innocenza assoluta di Sinner. Un giudizio che influenzerà inevitabilmente non soltanto la carriera del 23enne altoatesino, ma anche il futuro del tennis mondiale.