Il Milan presenta Joao Felix, dopo due gare nelle quali ha già fatto vedere di cosa è capace e intravedere cosa potrebbe fare da qui a fine stagioni per le sorti rossonere. Un gol all’esordio, con il cucchiaio in Coppa Italia, tanto per gradire, ma soprattutto una tecnica che fa sperare la tifoseria di aver in rosa un giocatore che può cambiare l’inerzia di tante partite.
In esclusiva per Sportitalia è intervenuto per parlare di lui Hélder Cristóvão, che lo ha allenato al Benfica B nella stagione 2016/17.
Che ricordo ha di Joao Felix?
“In tre parole? Un grande giocatore. Intelligente, tecnico, molto elegante e con grande stile. Molto riconoscibile in mezzo agli altri 21 giocatori in campo, perché ha uno stile unico, che balza all’occhio”.
Un bel colpo per il Milan, insomma.
“Sì perché ogni volta che arriva il pallone ad un giocatore come lui, sai che può succedere qualcosa di nuovo. E’ un giocatore che può portare molto al Milan”.
Perché secondo lei non si è imposto in altri campionati nonostante l’innegabile talento?
“Bella domanda. Credo che si entri molto in quelli che sono i fattori imprevedibili e che andrebbero analizzati caso per caso. All’Atletico si pensava che avrebbe fatto bene, poi non è stato così e magari qualcuno poteva pensare che fosse per causa dell’allenatore. Poi lo stesso è successo al Chelsea e soprattutto al Barcellona, una squadra con uno stile di gioco ben definito e bello. Però per esempio in quel caso, al Barcellona, c’era un momento difficile per il club per il Fair Play Finanziario”.
Cosa deve far sperare i tifosi del Milan allora?
“Che sembra la situazione ideale per lui per esprimersi al meglio. A partire dalla presenza di un tecnico come Conceicao, fra l’altro suo connazionale e che secondo me punterà fortemente su di lui ed a costruire il progetto intorno a lui. Conosce bene le capacità che ha ed il fatto che parli la sua stessa lingua non è secondario. E’ nella squadra ideale per esprimersi”.
Nella squadra ideale, ma anche nel campionato ideale?
“Sì, lo vedo bene in Serie A. E’ un campionato di alto livello dove giocano tanti bravi calciatori. Le squadre poi negli ultimi anni stanno cercando sempre di più un calcio da protagonisti, un mix fra tatticismo e vena offensiva”.
Già oggi è fra i calciatori più forti del nostro campionato?
“Tutto dipende da lui: ha tutto. Quando l’ho allenato in Portogallo non avevo alcun dubbio sul fatto che sarebbe stato fortissimo e fra i migliori del mondo, perché ho visto cosa sa fare. Dipenderà da lui e da che rapporto si creerà con l’allenatore. Ma è nella squadra giusta e con l’allenatore perfetto per rendere”.