Squalifica Sinner, il verdetto è terribile: non ha più speranze

Si avvicina sempre di più il giorno del verdetto per Jannik Sinner, impegnato anche fuori dal campo dopo il ricorso della WADA. Aprile sarà un mese cruciale e potrebbe fungere da spartiacque nella carriera del tennista al comando del ranking ATP. 

Se è vero che Sinner non ha bisogno di dimostrare nulla sul campo, non sarà così per quanto riguarda le aule del Tribunale di Losanna, sede in cui verrà deciso il destino del tennista italiano. Dopo aver aperto l’anno nel migliore dei modi, il campione dovrà affrontare quella che forse sarà la battaglia più difficile per lui e questo è dovuto anche al grande impatto mediatico che sta avendo la vicenda.

Banka in un video
Squalifica Sinner, il verdetto è terribile: non ha più speranze – Sportitalia.it (screenshot Youtube)

 

Ogni giorno c’è da divincolarsi tra polemiche ed haters per Sinner, sempre abile a sopportare egregiamente ogni tipo di pressione, sia in campo che fuori. E’ stato un anno difficile per il tennis quello del 2024 perché dobbiamo ricordare anche il caso di Iga Swiatek, numero 2 del tennis femminile sospesa per un mese dopo l’assunzione involontaria di trimetazidina: la sostanza dopante era stata trovate in un integratore di melatonina. Due casi sicuramente differenti, ma quello della Swiatek non ha richiamato l’attenzione della WADA e non c’è stato ricorso da parte dell’Agenzia Mondiale Antidoping.

Caso Clostebol, Presidente WADA: “L’atleta è responsabile del suo staff”

Tralasciando la curiosa coincidenza che vede Witold Bańka come connazionale della Swiatek, motivo di grandi polemiche, il presidente della WADA è tornato a parlare del caso Clostebol che ha colpito Jannik Sinner. In molti si sono divisi sulla questione, tra chi vorrebbe il tennista fuori dai giochi e chi reputa il polverone Clostebol un eccessiva conseguenza di un atto non voluto. Il regolamento però parla chiaro: l’atleta è responsabile del suo staff e delle sue decisioni.

Sinner dispiaciuto
Caso Clostebol, Presidente WADA: “L’atleta è responsabile del suo staff” – Sportitalia.it (screenshot Youtube)

 

Ed è prooprio su questo punto che è intervenuto Bańka, intercettato dai microfoni di Sport.rp per confrontare i due casi Swiatek-Sinner: “Si tratta di due casi completamente diversi che non possono essere confrontati. Altre sono le sostanze – clostebol e trimetazidina – così come le circostanze. Abbiamo preso entrambe le decisioni dopo aver consultato un esperto esterno. La procedura WADA è stata la stessa rispetto a qualsiasi altro caso disciplinare”. Il riferimento è ovviamente al fatto che la WADA abbia usato due pesi e due misure, ma poi è arrivata la precisazione del dirigente: “Non ci chiediamo se Sinner abbia deliberatamente violato le misure di doping, ma prestiamo attenzione alla responsabilità dell’atleta per le azioni del suo staff”.

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