Per Jannik Sinner non è certo un periodo facile, continuamente al centro di polemiche e preso di mira oramai ogni giorno. Adesso il tennista altoatesino deve stare attento persino a ciò che mangia.
Alle prese con i preparativi per il Qatar, Sinner ha dovuto rinunciare agli ATP di Rotterdam per farsi trovare informa durante il torneo che si disputerà a Doha nei prossimi giorni. Rimane sempre in piedi la principale preoccupazione del tennista (e di molti italiani) legata al caso Clostebol, bagarre che troverà la soluzione definitiva non prima di metà aprile. I Tas di Losanna discuterà il caso tra il 16 e il 17 aprile e solo lì il numero uno al mondo conoscerà il suo destino.
Dopo il ricorso della WADA presentato nell’agosto dello scorso anno, Jannik Sinner rischia ben due anni di squalifica e l’unica cosa che potrà fare nel frattempo sarà quella di racimolare più punti possibili per consolidare il suo primato. A Doha saranno presenti tanti top player, tra cui Carlos Alcaraz con tanta fame e voglia di rivalsa dopo l’eliminazione agli Australian Open. Sinner, sempre abile a schermare le interferenze esterne e ad affrontare le pressioni, dovrà mantenere i nervi saldi e secondo alcuni dovrà prestare molta attenzione anche a ciò che mangerà.
Nel 1995 Mats Wilander e il suo compagno di doppio Karel Kovcek vennero trovati positivi alla cocaina e, di conseguenza, squalificati pesantemente. Secondo l’ex tennista svedese il sistema antidoping andrebbe rivisto, perché ormai rende quasi impossibile la vita degli atleti, i quali devono stare attenti anche ai minimi dettagli pur di non incorrere in squalifiche pesanti. Primo nel ranking mondiale di fine anni 80, Wilander è intervenuto sulle pagine del Corriere Dello Sport: “Oggi un giocatore non dovrebbe nemmeno andare al ristorante, perché c’è la possibilità che nel cibo ci sia qualcosa di contaminato”.
Jannik Sinner assunse involontariamente il Clostebol, ma il regolamento prevede che l’atleta resta comunque l’unico responsabile anche delle “malefatte” compiute da membri del suo staff. Nella fattispecie al tennista italiano fu applicata una pomata per curare una ferita e la percentuale di Clostebol rilevata fu infinitesimale. Esclusa la volontarietà, in ogni caso a Sinner potrà essere comminata una squalifica di due anni. Wilander ha concluso l’intervista rilevando sostanziali differenze tra il suo caso e quello del tennista italiano: “Nel mio caso, la colpa è stata mia, mentre cosa è successo a questi ragazzi è qualcosa che resta ancora da vedere”.
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