L’Inter perfeziona un altro acquisto, in ottica futura: si tratta di Petar Sucic, talento classe 2003 della Dinamo Zagabria per il quale i nerazzurri investiranno 14 milioni più bonus, con il centrocampista che arriverà in questi giorni a Milano per le visite mediche per poi rimanere in Croazia fino a giugno, prima di aggregarsi alla squadra di Inzaghi.
A Sportitalia è intervenuto per parlarci di lui Sergej Jakirovic, tecnico del Kayserispor (club della Super Lig turca), che ha portato Sucic in prima squadra quando aveva 18 anni allo Zrinjski Mostar in Bosnia Erzegovina, per poi dargli spazio in campo.
“Petar era con noi nella stagione 2021-22 a Zrinjski” – spiega l’allenatore – “ha esordito nel turno preliminare di Champions League contro lo Sheriff Tiraspol. Dopo sei mesi è stato acquistato dalla Dinamo. Dopo 6 mesi alla Dinamo lo abbiamo preso in prestito per la stagione 2022-23″. Una annata quella che per lui ha significato molto: “Sì, perché in quella stagione attirò l’attenzione su di sé. Ci siamo incontrati di nuovo quando ho allenato la Dinamo dall’agosto del 2023”.
I miglioramenti da allora per Sucic sono stati evidenti: “È migliorato molto in tutti i punti di vista, nel gioco. È diventato un giocatore chiamato costantemente dalla nazionale croata. Ha una forte etica del lavoro, ha grande forza mentale ed è sempre pronto a imparare ancora di più, giorno dopo giorno”.
Ora l’Inter lo aspetta, fra sei mesi: “Sicuramente è pronto per il salto in un club così grande, è un bel colpo perché ha già dimostrato in Champions League ed in Nazionale che può giocare a quel livello e fare la differenza. L’Inter ha comprato un giocatore che può giocare in più ruoli del centrocampo“. E difatti quello del ruolo è un altro aspetto da capire: l’idea del club nerazzurro sembra quello di farlo crescere in quello che oggi è il ruolo di Calhanoglu: “Può giocare come “6” o come “8”, ma con un ampio raggio di movimento e di zone coperte nel campo. Nella maggior parte delle partite arriva a percorrere qualcosa come 13 km. Se è più un play o una mezz’ala? Può ricoprire entrambe le posizioni con lo stesso alto rendimento”, conclude Jakirovic”.