Umberto Bruno, direttore dell’area tecnica della Lucchese, è intervenuto in esclusiva a Sportitalia per parlarci dei suoi propositi nella nuova avventura, con l’obiettivo salvezza da raggiungere per la squadra di Gorgone nonostante un momento non semplice.
Con che motivazioni è arrivato a Lucca?
“Dopo tanti anni al Milan, l’esperienza a Trieste e poi quella come agente, è arrivata questa chiamata. La piazza è molto importante, ho detto subito di sì e sono venuto a Lucca con tutte le migliori intenzioni e con la voglia di aiutare il club. L’obiettivo è salvarsi, avendo cominciato a lavorare a mercato iniziato è stato un po’ difficile partire cercando di mettere mano alla squadra, ma l’esperienza è molto stimolante”.
Che lavoro c’è da fare per riportare entusiasmo ad una piazza esigente?
“La piazza è importante e la società ha una storia altrettanto importante, negli ultimi 10-15 anni ci sono state varie vicissitudini negative, per cui il lavoro che sono chiamato a fare qui è abbastanza ampio. Come responsabile dell’area tecnica mi occupo della prima squadra. Ora che è finito il mercato lavoreremo anche molto con il settore giovanile: in questa categoria è fondamentale puntare a creare giocatori nel proprio vivaio, secondo me. Ovviamente sapendo che gli obiettivi della prima squadra sono il fattore di maggior rilevanza”.
Subito la sfida al suo passato, il Milan futuro. Dei giocatori segnalati ai rossoneri, ce n’è uno del quale va più fiero?
“Nomi dei giocatori non ne faccio mai, al Milan ho capito che nessuno è singolarmente quello che porta un giocatore: si lavora di squadra, un giocatore va visto, seguito, preso e valorizzato. Uno dei tanti insegnamenti che ho appreso a Milano. Questa poi è una sfida che è importante per la classifica essendo uno scontro diretto. Poi ci troviamo di fronte fra l’altro un nostro ex giocatore (Ettore Quirini, n.d.r.), una delle prime operazioni che ho dovuto fare per il fatto che a giugno sarebbe andato a scadenza e che non aveva mai voluto rinnovare. L’unica possibilità era quella di trovare un accordo con il Milan per avere un beneficio economico per la società. E’ una partita delicata, arriviamo da una sconfitta immeritata nell’ultimo match. Speriamo che con i nuovi innesti possiamo ripartire nel modo giusto”.
Dal mercato ci fa 3 nomi che possono dare qualcosa in più? Partiamo noi: Salomaa?
“Il mercato l’ho fatto soprattutto pensando a rinforzare difesa e centrocampo. Perché abbiamo preso tanti gol. Ne abbiamo fatti pochi, ma non così pochi. Il problema era più che altro dietro e in mezzo al campo. Salomaa è un giocatore con degli strappi importanti e può fare più ruoli, la punta esterna, il quinto o giocare mezz’ala o sotto punta”.
Altri?
“Sono convinto di tutti i giocatori che sono arrivati, potranno darci una mano. Non mi piace fare nomi, ma se proprio mi chiedete, Galli a metà campo è una sicurezza. Poi punto molto su Ballarini: lo presi a Trieste negli allievi ancora tanti anni fa. Ha avuto sfortuna, avendo avuto una serie di infortuni, ma è un giocatore che ha tantissima qualità. Dietro con Rizzi e Benedetti siamo abbastanza coperti. In più Joao Da Silva sono andato a prenderlo dalla Serie D: non mi piace prendere i giocatori guardando il curriculum su Transfermarkt, preferisco guardare come sono in campo. Diawara non è ancora pronto, ha bisogno di 1-2 settimane a causa di una infezione che abbiamo avuto. In porta sono molto convinto delle qualità Riccardo Melgrati. Qualcosa abbiamo fatto, non si poteva stravolgere completamente la squadra, penso che ce la possiamo giocare, le possibilità ci sono”.
Che tipo di impressione ha avuto confrontandosi con il mister Gorgone? Avete condiviso le scelte di mercato?
“Con il mister c’è un rapporto molto diretto, è una persona che dice quello che pensa, cosa che apprezzo. Io cerco sempre di condividere le scelte, poi è chiaro che ad ognuno spetta il proprio ruolo, ma sempre condividendo tutto. Lui sapeva bene che tipo di difficoltà potevamo avere nel mercato, avendo poco tempo essendoci una società nuova nel mezzo della finestra dei trasferimenti. Abbiamo fatto il possibile, credo di averlo accontentato in quasi tutte le richieste, ci abbiamo provato fino in fondo anche per un terzino sinistro. Quello che mi piace di lui è che lo vedo convinto, nella sua testa non c’è il minimo pensiero riguardo alla retrocessione: lo vedo focalizzato, questo è ciò che serve nello sport”.