Cerco l’estate tutto l’anno… e il Milan l’ha trovata a gennaio: ora la pressione è su Conceiçao

Milancentrico. Possiamo definire solo così il mercato di gennaio che si è appena chiuso e che come sempre più di sempre vi abbiamo raccontato in diretta dalle 8 del mattino fino a mezzanotte e oltre. Il Milan ha cercato l’estate tutto l’anno e l’ha trovata. Gennaio come giugno, luglio e agosto messi insieme. Rivoluzione altro che riparazione. La rivoluzione che sconfessa totalmente il mercato estivo. Un’ammissione di colpa da parte del club rossonero. E allora il rischio paradossalmente aumenta come la pressione su Sergio Conceicao. Perchè dopo un mercato del genere l’allenatore non può più fallire. Alibi finiti, servono risultati da Milan. La verità è che Conceicao in campo ha convinto solo nei due derby. Fuori dal campo lo trovo quasi una copia di Mourinho, quasi però, perchè di Special One ce n’è uno dal punto di vista comunicativo. Duro, troppo, non mi ha fatto impazzire come si è posto nei confronti di Inzaghi sull’episodio Pavlovic-Thuram. Fonseca ha pagato anche per gli errori di mercato della società. Al suo successore è stata regalata una squadra sulla carta molto più forte rispetto a quella di settembre.

Non vorrei essere nei panni di Antonio Conte. Da Garnacho ed Adeyemi si è passati prima a Saint-Maximin, poi infine a Noah Okafor. Nessuno avrebbe mai immaginato lo svizzero come sostituto di Kvara. Nessuno. Nemmeno Conte. Ma, solo Conte, può riportare l’ex milanista su buoni livelli dal punto di vista fisico. Il problema è che è troppo poco rispetto agli obiettivi iniziali e per questo la delusione è lecita. Anche perchè, e lo abbiamo visto contro la Roma, se David Neres viene limitato le cose per il Napoli si complicano. E Okafor, in questo momento, è lontanissimo dalla forma migliore. La Juve ha preso il meglio possibile in attacco, ma la gestione Vlahovic lascia a desiderare. Non per il rapporto con Thiago Motta, perchè l’abbraccio tra i due prima dell’ingresso in campo contro l’Empoli è lì a scacciare le voci di incomprensioni tra allenatore e giocatore. Il problema è che, indipendente da chi sia il tuo obiettivo per giugno (Osimhen), non puoi permetterti di perdere il serbo a zero. In difesa gli eventi avversi, vedi Araujo rimasto a Barcellona, vedi Tomori, hanno costretto Giuntoli a ripiegare su due “scommesse” come Veiga e Lloyd Kelly.

Non ho capito l’Atalanta, la rinuncia a Zaniolo per prendere Maldini è una cosa che mi ha sorpreso parecchio. Zaniolo, al netto di qualche problema fisico, quando è stato chiamato in causa non ha fatto male. Maldini, per me, continua ad essere una scommessa. Quest’anno a Monza, eccezion fatta per le ultime partite, non ha fatto benissimo. Di Monza rinuncio a parlare. Dico solo che la favola biancorossa meritava un altro finale. Zaniolo-Firenze invece mi sembra il binomio perfetto. Se non rinasce nella città del Rinascimento non può rinascere da nessun’altra parte. 

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