Calcio

Milano chiama Roma: dal mercato a Gravina. Il lunedì di fuoco del calcio italiano

Ultimo giorno di trattative. Alle 24 si chiude la porta. Un mercato di riparazione così bello e intenso non lo abbiamo mai vissuto. E l’ultimo giorno dovrebbe confermare il trend di tutto il mese. La Juventus deve chiudere con il botto, il Milan sogna un finale Felix, il Napoli è la grande protagonista per capire se chiuderà con il sostituto di Kvara oppure no. Certamente, nell’ultima settimana, in molti si sono incartati. Il Milan ha pareggiato il derby presentandosi in condizioni pietose tra calciatori arrivati da poco ed altri partiti due minuti prima della partita. La confusione dei rossoneri è tangibile e si capisce anche dalla gestione di Camarda. In società non sanno cosa fare ma soprattutto ognuno ha un’idea diversa dall’altro. Il vero “problema” sarà il Napoli che deve accontentare Antonio Conte e ha le ore contate. Chiudere senza esterno offensivo all’altezza di Kvara potrebbe creare un caso tra Conte e la società. Il Napoli ha enormi possibilità di vincere il secondo scudetto negli ultimi tre anni ma se finora De Laurentiis ha fatto bene a fidarsi di Conte, ora non può seguire altre strade se non accontentarlo in tutto ciò che ti chiede. La Juventus resta un grande punto di domanda. La vittoria di rimonta con l’Empoli, naturalmente, non cancella tutte le difficoltà di una squadra in piena crisi di gioco e di risultati. A fine primo tempo, ieri, avevamo iniziato il funerale ma almeno la reazione d’orgoglio c’è stata. Poco, ancora troppo poco. Se a Milano gli occhi saranno puntati tutti sulla porta dello Sheraton, a Roma saranno puntati sul portone di Gravina. L’unico capo del calcio che si è preso tutte le componenti e ha stracciato la concorrenza fantasma. Del Piero non si è mai presentato, Lotito ha provato a fare il colpo ma negli ultimi anni ha perso la battaglia in Federazione, in Lega Calcio perdendo Casini e confermando De Siervo, ed è uscito sconfitto anche dalle battaglie elettorali con Serie B e serie C. A questo punto siamo sempre del parere che Gravina va contestato per le mancate riforme ma se la minoranza non presenta un’alternativa allora parliamo di nulla. Gravina, da oggi, avrà un grande compito: rilanciare la Nazionale e fare le riforme. Oggi non può farle per il famoso diritto di veto. La colpa non è sua ma deve trovare una soluzione per abolirlo e per dare un senso e una sostenibilità a questo calcio. Il suo progetto “a vele spiegate” dà un segnale al nostro calcio. Una speranza. Gravina ha capito dove mettere le mani, i punti sono giusti ma deve passare dal dire al fare. Senza guardare in faccia a nessuno perché ora ha pieni poteri dopo aver dominato l’ultima non campagna elettorale. Gravina deve mettere un freno agli arbitri ma anche alle spese folli di un sistema che non si regge in piedi. Balata ha distrutto la B, Marani sta distruggendo la C e su quella poltrona l’ha messo Gravina. Sbagliando. Se poi avanza tempo, caro Presidente, riforma la giustizia sportiva e togli potere all’AIA. Se riesci a fare questo sei a buon punto. Allora si che viaggiamo… a vele spiegate.

Michele Criscitiello

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