Ci sono grandi novità in vista della prossima stagione di Formula 1, talmente grandi che è scoppiata una vera e propria bufera tra le scuderie. Quello della Red Bull è un caso, ma c’è un indiziato speciale dietro a tutto questo.
La Red Bull, dopo aver dominato le stagioni precedenti, ha affrontato sfide significative nel 2024 che hanno fatto temere il peggio ai fan più affezionati. Nonostante Max Verstappen abbia conquistato il suo quarto titolo mondiale consecutivo, la scuderia ha registrato una diminuzione di 271 punti rispetto all’anno precedente, scivolando al terzo posto nella classifica costruttori dietro a McLaren e Ferrari. I principali problemi sono da individuare probabilmente nel bilanciamento e sottosterzo della RB20, che hanno contribuito a questa flessione nelle prestazioni.
La stagione 2024 ha segnato, di fatto, una svolta significativa negli equilibri della Formula 1, con la McLaren che ha riconquistato la vetta (costruttori) grazie a prestazioni solide e costanti, Red Bull che ha affrontato difficoltà inaspettate dopo anni di dominio, e Mercedes che ha cercato di ritrovare la propria forma competitiva con risultati altalenanti. La Ferrari, dal canto suo, ha vissuto una stagione particolare, praticamente di transizione, con l’arrivo di Lewis Hamilton accanto a Charles Leclerc, generando grandi aspettative tra i tifosi. Ad oggi però c’è un grosso cambiamento in vista per quanto riguarda alcune componenti delle monoposto e la cosa ha fatto imbestialire Horner e la Red Bull.
Guerra aperta in F1, Red Bull accusa la McLaren
La bagarre sulla flessibilità delle ali anteriori e posteriori ha tenuto banco per tutto il 2024, dopo che nello scorso campionato la FIA aveva predisposto di applicare degli adesivi forati su flap e alettoni per misurarne la reale flessione. Red Bull e Ferrari furono le principali protagoniste quando chiesero alla Federaizione di rivedere e di fatto limitare l’impiego delle ali flessibili, ma ricevettero il due di picche senza troppe remore. Così, mentre la Ferrari si adattò alle componenti già introdotte dalla McLaren, la Red Bull rimase indietro perdendo punti importanti.
A Milton Keynes, tutto sommato, si confortarono pensando di avere tutto l’inverno a disposizione per integrare le parti e lavorare sulla flessibilità delle ali, poi la decisione inaspettata. Dopo aver investito tempo e denaro sulla nuova FB21, che debutterà in pista a febbraio in Bahrain, la Red Bull ha appreso a gennaio inoltrato che la Federazione ha deciso di inasprire i test sulle ali anteriori, ristabilendo ulteriormente di quanto il flap delle ala anteriore potrà flettere in prova statica, sia nella sezione interna, da 3 mm a 2 mm, che in quella esterna, da 15 mm a 10 mm. Non ci sarebbe nulla di grave, se non che secondo la Red Bull dietro a questa decisione ci sarebbe la forte pressione della McLaren sulla FIA. Dopo aver constatato la ripresa della Ferrari e l’adeguamento da parte di Red Bull, la scuderia fondata da Bruce McLaren avrebbe spinto in tal senso per rallentare le rivali, probabilmente già pronta con un piano B da sfoggiare nel 2025.