Squalifica Jannik Sinner: arriva un’ultima ora importante riguardante le vicende di doping nel tennis. La decisione è stata presa ed è ufficiale
Jannik Sinner continua ad aggiungere trofei al proprio palmares. L’Australian Open è stato l’ultimo in ordine di tempo, facendo il bis con quello dell’anno scorso e arrivando al terzo Slam in carriera. Se sul campo tutto va per il verso giusto, fuori le cose potrebbero andare meglio. Tutta colpa della nota vicenda doping che continua a tenere l’altoatesino e i suoi fan in ansia per una possibile squalifica.
La decisione definitiva da parte del TAS di Losanna avverrà non prima di metà aprile. Fino a quel momento, il leader del mondo del tennis dovrà convivere con l’ipotesi di un periodo di stop. Nonostante le voci e la richiesta da parte della WADA di ottenere una squalifica che va da un anno a due, il classe 2001 continua a regalare numeri spaventosi e giocare un tennis regale. “Gioco libero e tranquillo perché so di essere innocente”, ha dichiarato dopo il trionfo in Australia.
Caso doping Sinner, arriva una decisione importante: c’entra Djokovic!
Intanto negli ultimi giorni è arrivata un’importante decisione relativa proprio ai casi di doping nel mondo del tennis. Ironia della sorte è stato Novak Djokovic il principale artefice, uno che in passato non ha riservato parole dolci per la vicenda Clostebol di Sinner. Si tratta di una sorta di tutela verso tutto il movimento.
Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, infatti, il tennista serbo ha deciso di istituire un nuovo programma di difesa legale per i giocatori che devono affrontare accuse di doping e corruzione. Tramite la PTPA fondata da Nole insieme a Vasek Pospisil nel 2020. Sarà l’associazione a fornire supporto attraverso gli studi legali King & Spalding LLP e Weil, Gotshal & Manges LLP. Un modo per venire incontro soprattutto a quei tennisti che non riescono a finanziare economicamente le spese per un processo del genere.
L’accelerata si è avuta dopo il caso Sinner e Iga Swiatek, sospesa in maniera temporanea. Ma più che un supporto ai pezzi grossi dell’ATP è una mano tesa verso i colleghi che lottano nel basso ranking. Per il resto Novak, quando interrogato sull’argomento Sinner, è sempre stato molto freddo con l’azzurro (pur riconoscendone l’innocenza) attaccando sistema e protocolli.
“Non è una bella immagine per il nostro sport essere all’oscuro di tutto per diversi mesi. Ci sono giocatori dal ranking inferiore che aspettano una soluzione del loro caso da diverso tempo”, ha asserito di recente. “Bisogna fare qualcosa”, prima di passare dalle parole ai fatti, dimostrandosi coerente con il proprio pensiero. Chiunque ne avrà bisogno, per problemi di questo tipo, adesso troverà in Djokovic e nella sua associazione la spalla ideale per chiedere giustizia.