Dramma Sinner, il giudice lo ha già condannato

Non arrivano buone notizie per Jannik Sinner sul fronte doping: il giudice non ha dubbi sulla condanna del tennista italiano

Condannato, perché la sostanza vietata era presente nel suo corpo. Non arrivano buone notizie sul fronte doping per Jannik Sinner.

Sinner intervistato da Sky
Dramma Sinner, il giudice lo ha già condannato (Screen Youtube Sky) – Sportitalia.it

Il campione italiano, fresco vincitore degli Australian Open, è ancora alle prese con il caso clostebol. La positività riscontrata a Indian Wells, ormai quasi un anno fa, è ancora al centro di una disputa legale che deve chiudersi. Assolto dall’Itia, il numero 1 al mondo dovrà ora difendersi al Tas di Losanna dopo il ricorso presentato dalla Wada. L’agenzia mondiale antidoping crede alla non volontarietà di Sinner, ma ne contesta la negligenza: per questo ha chiesto da uno a due anni di squalifica.

La decisione ci sarà ad aprile con l’udienza fissata per il 17 e il 18 aprile a Losanna, anche se un ex giudice del Tas ha voluto dire la sua sulla questione. Le sue parole sono una batosta per le speranze di Sinner di chiudere la vicenda senza alcuna ripercussione.

Sinner, Cascella sicuro: “Può esserci squalifica”

Angelo Cascella, esperto di diritto sportivo ed ex giudice del TAS, ha parlato a ‘lidentita.it’ proprio del caso Sinner e di quel che potrebbero decidere i tre giudici chiamati ad analizzare il caso.

Sinner in conferenza dopo Australian Open 2024
Sinner, Cascella sicuro: “Può esserci squalifica” (Screen Youtube SuperTennis) Sportitalia.it

Cascella ha affermato: “La positività riscontrata nelle analisi sui campioni prelevati a Sinner potrebbe portare a una squalifica perché i riscontri delle analisi sono oggettivi, dunque un risultato pacifico“. In pratica, la sostanza c’era realmente nel corpo del tennista italiano ed è da qui che si deve partire per qualsiasi giudizio.

L’avvocato aggiunge che a Sinner “non è contestata la mala fede“, ma la negligenza: “La Wada chiede una sospensione da uno a due anni per negligenza, dato che l’atleta è responsabile anche dell’operato dei propri collaboratori. Su questo si incentrerà tutto il procedimento ed è questo aspetto che potrebbe portare alla squalifica o, al contrario, alla definitiva assoluzione.

Non sarà fondamentale, invece, la quantità infinitesimale di sostanza rinvenuta nel corspo di Sinner: “Non conta: se è vietato assumere lo steroide anabolizzante, e questo c’è nel corpo dell’atleta, è un riscontro oggettivo e potrebbe essere sanzionato“. A dare maggior concretezza al suo discorso, Cascella fa l’esempio della Swiatek che ha accettata la sospensione di un mese. Non certo parole che fanno guardare alla decisione del Tas con ottimismo, anche se Sinner non sembra affatto preoccupato ed è già proiettato al prossimo torneo dove confermare di essere il più forte di tutti.

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