Grazie al pareggio conquistato a Lisbona, contro lo Sporting, per 1-1 con le reti di Pobega e Harder, il Bologna ha chiuso alla 28^ posizione la “League Phase” della Champions League 2024/25 collezionando solamente 6 punti, frutto di una vittoria, tre pareggi e quattro sconfitte. Un bottino magro, che non deve però ingannare sul reale valore del percorso fatto dai rossoblù. La squadra felsinea era infatti all’esordio in Champions League e non giocava la massima competizione europea da ben 60 anni. Soprattutto non devono certamente sorprendere le difficoltà della formazione di Vincenzo Italiano, non abituata a giocare ogni tre giorni e arrivata in Champions dopo un’estate di grandi cambiamenti.
Percorso di crescita
Quello del Bologna è stato un percorso di grande crescita durante tutte le otto partite di Champions League. A partire dalla prima partita contro lo Shakhtar Donetsk, pareggiata 0-0 con qualche rammarico per le tante occasioni da rete non sfruttate. Da lì in poi, i rossoblù hanno giocato quattro gare senza trovare punti. Partite nelle quali il Bologna ha faticato a trovare la rete, non sfruttando tante occasioni persino nella storica trasferta di Liverpool, dove alla fine ha perso 2-0. Tutti i match sono serviti alla formazione di Vincenzo Italiano per fare un passo avanti. Ogni step, come ammesso anche dal tecnico, è stato utile alla squadra che fuori dalla Champions.
Bologna, un’esperienza di cui fare tesoro
Alla fine la crescita ha portato anche alla prima vittoria, quella storica in casa contro il Borussia Dortmund che ha segnato un passo importante. Un’esperienza felice che i giocatori, inevitabilmente porteranno con loro per i prossimi anni. Anni nei quali la squadra emiliana vuole consolidare la propria posizione nel novero delle formazioni italiane che partecipano alle coppe europee. L’obiettivo, infatti, è ripartire da questi 6 punti per tornare in Europa, che essa sia Conference o Europa League e confermarsi tra le prime del torneo in Italia.