Da qui al 3 Febbraio, facciamo fatica a leggere articoli che non parlino di “mercato “, l’unico e solo argomento d’interesse. Non esistono discorsi trasversali, di poco appeal, per la maggior parte di noi, come quello ad esempio dei c.d. club “sani”. Cosiddetti perché forse non stimola curiosità l’argomento, ma aggiungo che la curiosità nasce dal sentito dire, ovvio che se nessuno dice, cade tutto. Eppure oggi, proviamo a farlo, proviamo a dire. Non siamo curiosi forse perché siamo abituati a pensare che la regola principale nel calcio, dopo i 3 punti sia quella di vendere e comprare (in tempi di mercato) nello stesso momento. Pretendiamo la contemporaneità degli eventi per sentirci appagati dalla gestione della società per cui tifiamo ed è il solo metro di giudizio che abbiamo per le valutazioni. Tutto il resto ‘non è importante’.
Ma amare i colori di un club significa comprendere, soffermarsi e analizzare, proprio per avallare la prima parte della frase. Ci piace parlare di mercato, ci piace dire che si vende a cifre di cui non si ha contezza, ci piace parlare di speculazione, ma chissà a quanti interessa la parola “bilancio” e come si contestualizza questa parola nel “campionato”.
Nell’arco di un anno, riusciamo a focalizzarci su sconfitte, ergo punti persi, sui giocatori non rimpiazzati, su discorsi che distolgono sempre l’attenzione dal concetto più vero del “si fa tutto per il club”. A quanti interessa che una società sia corretta, appunto sana e a quanti realmente e realisticamente interessa del futuro anziché dell’immediato?
Abbiamo una visione troppo corta probabilmente, e questo è l’anticamera dell’amore per un club. Quante volte facciamo discorsi tipo: investimenti oculati, operazioni mirate, senza sfarzi, e voglia di investire nelle strutture. Uomini (giusti) e mezzi. A proposito, piccola parentesi, creare un centro sportivo non è speculare ma è investire, un verbo che ha a che fare con quelle che in gergo sono risorse.
Discorsi che mai nessuno affronta perché è più semplice soffermarsi sulla superficie, laddove non esistono i concetti ‘risanare’, ‘valorizzare’ e ‘patrimonializzare’ (altro concetto importantissimo, per semplificare “giocatori di proprietà “ discorso che meriterebbe un articolo ex novo, per capire in serie A anzi in Europa chi ha questa situazione in atto, per info chiedere all US Lecce) vendere giocatori sì, ma nell’ottica di imbastire operazioni che servono per aprire un altro ciclo, sinonimo di periodo, stagione, progressione, e anche prestigio ma con il diktat del sano sempre in rosso su ogni pagina.
A proposito di rosso: sapete su 20 club quanti hanno il bilancio ufficiale stagione 2023/2024 in negativo? 13, tipo Juve, Inter, Fiorentina, Udinese, Bologna, Roma tra le altre). Dunque se la matematica non è un’opinione, solo 7 sono riusciti a mantenerlo “sano” e di questi l’attenzione va sull’US Lecce, perché è un anno in cui la società del patron Sticchi vuole scrivere la storia, come si fa in Salento da quando si è insediato nel club della sua terra.
Qualcuno si è mai chiesto il Covid, la pandemia mondiale, cosa ha lasciato nei club e cosa un club ha fatto per uscirne indenne? Anzi quanti club ne sono usciti senza conseguenze? Tutte risposte che se solo leggessimo quel famoso bilancio, qui in allegato, troveremmo da soli. Numeri che aiuterebbero a capire, nel caso dei salentini, che la società, composta da “gente del territorio”, è un patrimonio da custodire e difendere, sempre. Allora piccolo passo indietro: due anni fa bilancio dei giallorossi era in utile a poco meno di 1 milione, quello appena pubblicato di quasi 14 milioni e il prossimo che uscirà, consentono di recuperare in soli 3 anni i due anni di covid trascorsi in serie B.
Operazione di recupero chiamasi, arrivata in tempi record solo perché il club come impostazione non ha mai ripartito utili tra i soci, questi hanno solo versato nel club, un club unico in cui CdA e presidente non percepiscono compensi. Questo inciso perché quando si dice che nel calcio contano i numeri, bisognerebbe guardare anche quelli extra-campo, perché la fotografia di un club, il metro per giudicare è sempre il bilancio, attraverso quello puoi capire come viene trattato il tuo club, quanta premura c’è nella gestione, e per rifarci un po’ al grande tifo in Salento, quanto tutto è mirato sempre al “per amore, solo per amore”.
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