Dietro a ogni campione si nascondono momenti difficili e che rimangono sepolit per anni prima di venire alla luce. Tutti conoscono le gesta sportive di Michael Schumacher, ma a 12 anni dal terribile incidente è emersa una controversa verità.
Appare superfluo ricordare che Michael Schumacher è, insieme a Lewis Hamilton, il pilota più vincente nella Formula 1, grazie ai 7 titoli vinti a bordo delle vetture Benetton (2) e della nostra Ferrari (5). Il pilota tedesco detiene ancora il record di campionati vinti consecutivi, infatti sono ben 5 i titoli che dal 2000 al 2004 il campione di Hürth ha portato a casa.
Poi il terribile incidente con gli sci. Ci sono ancora molte ombre sulle reali condizioni di Schumi, dovute principalmente all’estrema segretezza che la famiglia sta riservando alle condizioni del proprio caro. Facciamo però un passo indietro, perché non tutti conoscono le vicende che hanno portato Schumacher in Formula 1. Ci sono casi in cui il fato si mette di traverso – come nel caso dell’incidente – ma anche frangenti in cui ha favorito l’ascesa di grandi personaggi. Tutto risale agli anni 90, quando di Schumacher in molti non conoscevano neanche l’esistenza.
Schumacher e la prigione, un debutto casuale
Il debutto ufficiale in F1 per Michael Schumacher è datato 25 agosto 1991, quando a bordo dell’allora Jordan Gran Prix il tedesco prese parte al Gran Premio del Belgio. Ma come arrivò a sedere su quella monoposto colui che a seguire sarebbe stato un campione indiscusso? Ebbene, Michael Schumacher deve il suo debutto al Tribunale di Londra e al carattere – giusto un po’ impulsivo – di Bertrand Gachot. Il pilota lussemburghese si stava recando presso la 7UP (famoso brand di bibite) per un incontro di marketing, ma durante il tragitto successe qualcosa di veramente inaudito.
Gachot fu coinvolto in un incidente stradale con un tassista di nome Eric Court – la cui traduzione del nome è fatalmente Tribunale – ma gli sviluppi lasciarono tutti sbigottiti. Il pilota della Jordan non reagì molto bene e anziché avviare una constatazione amichevole, decise di spruzzare un gas lacrimogeno (illegale) ai danni del tassista. Nell’agosto del ’91 Gachot dovette presentarsi davanti al Tribunale di Londra convinto di una pena leggera o forse un’ammenda, tuttavia rimediò ben 18 mesi di reclusione: la cosa ovviamente comportò una lunga assenza dalle corse F1. Fu solo grazie a questo evento e al coraggio di Eddie Jordan che Schumi venne chiamato a sostituire Gachot nel successivo Gran Premio del Belgio. Insomma, come amava dire Seneca la fortuna non esiste, ma è solo il talento che incontra l’occasione.