Sui giovani ha avuto il merito di averne lanciati alcuni con convinzione e non per dimostrare qualcosa a qualcuno. Ha perso la prima partita a fine gennaio contro la squadra più in forma del campionato ma tolti questi due meriti per Thiago Motta restano solo tanti capi di imputazione. Sei alla Juventus e, come dice giustamente Antonio Conte, devi vincere non fare chiacchiere. Non si può sentire neanche il progetto triennale come fossimo a Lecce, Udine o Sassuolo. Ogni anno devi partire per vincere e se non vinci hai fallito. Poi come fare per arrivare al successo è un problema tuo. Giuntoli, finora, ha la colpa di aver sbagliato allenatore e diversi acquisti estivi. Ha il merito di aver tagliato costi inutili e aver dato un senso al bilancio della Juve. Elkann è con Giuntoli, i tifosi meno. Fa il direttore sportivo e non il commercialista. I numeri se tornano vincendo sei un fenomeno ma se i conti tornano senza le vittorie allora non sei da copertina. Thiago Motta dimostra una supponenza che non gli è concessa. Non ha mai allenato una big e sta dimostrando anche di non esserne all’altezza. Almeno la spocchia dovrebbe evitarcela. I capi di imputazione sono sul “Non gioco”, sugli scarsi risultati e sulla gestione dei big. Iniziamo dalla squadra che gioca solo un tempo a Napoli e l’allenatore se ne vanta. 45 minuti non bastano. E’ vero che hai fatto un grande primo tempo al Maradona ma se dopo non torni in campo serve a poco o nulla. Indecente la ripresa della Juve a Napoli. I risultati non arrivano e di questo passo il rischio di non rientrare tra le prime 4 è sempre più concreto. E’ anche vero che alla fine basterà arrivare quinti per non perdere il malloppo della Champions. La Juve fa intravedere qualcosa di buono ma la domenica dopo si perde puntualmente. Vinci con il Milan, certo non ci vuole molto, ma poi cali in Belgio e crolli in Campania. Così non vai da nessuna parte. Motta ha anche la colpa della gestione disastrosa nello spogliatoio. Danilo non devi perderlo neanche se ti insulta in portoghese. Lo sfrutti, lo tieni come pilastro della difesa e quando non ne hai bisogno gli dai un calcio e lo spedisci via. Questa è la dimostrazione dell’inesperienza dell’allenatore. Vlahovic con un altro allenatore farebbe 25 gol. Palle, però, non ne arrivano e gestire così la tua punta di diamante e capitale economico del club significa deprezzare ogni settimana il suo valore. Avrà colpe sue l’ex attaccante della Fiorentina ma se lo tratti così gli farai fare la fine di Chiesa. Chi ci perde sarà sempre la Juve. Vuoi cederlo? Fallo pure. Anche a gennaio ma lo vendi meglio se gioca, altrimenti, ti prendono per il collo come stanno facendo con Danilo. Agnelli non sappiamo dove sia ma una cosa è certa: si starà facendo delle grandi risate. Lui ha speso un patrimonio ma vinceva. Il cugino sta risparmiando ma nell’Elkann bis sta dimostrando ancora una volta che il calcio non fa per lui. Il secondo fallimento dopo 10 anni non gli sarà più consentito dai tifosi.
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