Jannik Sinner ha vinto anche contro de Minaur e ha conquistato la semifinale a Melbourne: nel frattempo è saltato fuori un retroscena sul malore.
Nulla ha potuto Alex de Minaur contro uno Jannik Sinner che è sceso in campo ai quarti in modalità ‘zero errori’: il n.1 del mondo ha così conquistato la semifinale a Melbourne e se la vedrà con Ben Shelton che ha invece eliminato Lorenzo Sonego.
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La preparazione per la semifinale degli Australia Open è perciò già ufficialmente cominciata e la speranza di tutti gli italiani è che il percorso dell’altoatesino possa continuare così come è iniziato e sta procedendo nel corso di questo Grande Slam.
Certo non sono mancati i momenti più difficili e quelli in cui tutto sembrava procedere non per il meglio. Come è successo agli ottavi contro Rune quando Sinner si è dovuto fermare per un malore e ha dovuto richiedere l’intervento dello staff medico.
Ci sono voluti diversi minuti e accertamenti più approfonditi per permettere al campione di recuperare le sue energie. La gara non è stata comunque semplice ma alla fine Jannik si è imposto con punti incredibili e per Rune non c’è stata storia. Proprio in riferimento a quello che il n.1 ha avuto sono arrivate parole ben precise.
Simone Vagnozzi parla del malore che ha avuto Sinner: ecco cos’è successo contro Rune
Simone Vagnozzi, coach italiano di Jannik Sinner, ha raccontato al ‘Corriere della Sera’: “Si è svegliato sentendosi stanco. Aveva un po’ di mal di testa, un po’ di mal di pancia. L’umidità e il sovrasforzo con Rune hanno leggermente allargato il problema. Cose che possono succedere in uno Slam, quando l’impegno dura quattordici giorni. Niente di cui preoccuparsi”.

“Anche se non era al cento per cento – ha aggiunto – Jannik si è saputo gestire bene: ha accorciato gli scambi per risparmiare energie, ha spinto quando doveva. Ormai noi lo chiamiamo professorino”.
“Professorino a cui piace dormire? Moltissimo. Vi racconto questa: l’anno scorso, qui a Melbourne, prima di giocare con Baez Jannik non ha sentito la sveglia e ha continuato a dormire mentre noi lo aspettavamo giù in macchina. A quel punto, eravamo in ritardo sul programma: gli abbiamo preparato al volo dei panini veloci che ha mangiato andando al circolo. Poi ha vinto”.