Sinner e il 'caso Clostebol': arriva la netta comunicazione ufficiale (Screen Youtube Australian Open Tv) - Sportitalia.it
Jannik Sinner continua ad andare avanti con il suo percorso e la sua carriera: occhio allora alla comunicazione ufficiale sul ‘caso Clostebol’.
Jannik Sinner sta continuando a lavorare duramente concentrandosi esclusivamente sulla sua carriera e sugli impegni di questo 2025, in attesa di conoscere quale sarà la sentenza emessa dal Tas di Losanna per il ricorso presentato dalla WADA sulla questione del Clostebol. A tal proposito è arrivata anche una nuova ‘comunicazione ufficiale’.
In tanti si sono espressi fin qui e continuano ad esprimersi sul ‘caso Clostebol’ che ha colpito Jannik Sinner. L’ITIA aveva certificato la sua innocenza per mancanza di intenzionalità. Eppure alla WADA la decisione non è andata giù, tanto che ha presentato ricorso e ora tutto è passato nelle mani del Tas di Losanna che si esprimerà il 16 e il 17 aprile.
In questo senso, sono arrivate parole nettissime anche da parte di Travis Tygart, CEO dell’agenzia statunitense antidoping (Usada). Quest’ultimo ha parlato nello specifico del ‘caso Clostebol’ e del presunto doping per cui è ancora sotto processo appunto Jannik Sinner e ha fatto intendere tutta la sua contrarietà per la situazione.
Tanto che l’Intervista è stata poi anche ripresa e rilanciata, via ‘X’, dallo stesso allenatore del n.1 al mondo, Darren Cahill. Le parole di Tygart non lasciano spazio a nessun tipo di dubbio.
Tygart ha dichiarato come riportato anche da ‘Sky Sport’: “Se Sinner è un dopato, cosa che non penso sia basata sui fatti che sono stati resi pubblici, allora una sentenza di ‘no fault’ (ovvero ‘non colpevole’, ndr.) era un risultato perfettamente appropriato a questo caso, basandosi sulle regole e sui fatti”.
“A differenza del caso dei 23 nuotatori cinesi – ha aggiunto – nel caso Sinner sono state seguite le regole. È stata mantenuta trasparenza. Perché Sinner non è stato sospeso? Beh, ma lo è stato. Lui ha fatto prontamente appello e loro l’hanno revocato”.
“Questo – ha sottolineato Tygart – rientra nelle regole. Confrontiamolo con i casi dei nuotatori cinesi. Non hanno mai sospeso nemmeno provvisoriamente quegli atleti; e su quella tipologia di positività le regole sono assolutamente chiare: devi essere sospeso. È scandaloso che la Wada permetta ciò che è accaduto nel caso dei nuotatori cinesi“. Insomma, la posizione del CEO dell’agenzia antidoping è chiarissima e le sue dichiarazioni ne sono la prova più lampante.
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