Il tennista romano fatto fuori agli Australian Open rivive i fantasmi del passato: è successo ancora una volta
Si è fermato al secondo turno Matteo Berrettini agli Australian Open. La sfida con Holger Rune è stata vinta ancora una volta dal danese, come già accaduto nei due precedenti dello scorso anno. Un incontri equilibrato che il tennista romano avrebbe potuto girare a proprio favore, sfruttando alcune palle importanti che, invece, ha sprecato.
Grande rammarico da parte dell’italiano che però non ha voluto tirare fuori l’alibi dell’arbitro, con un paio di decisioni sbagliate che lo hanno danneggiato. Non è a questo che si vuole appigliare Berrettini per giustificare la sua sconfitta a Melbourne e lo dice in maniera molto chiara: “Le decisioni arbitri sono state poche e ininfluenti“.
Fine del discorso, dunque, mentre se ne apre un altro su quel che poteva essere e non è stato e su quel che sarà nel prossimo futuro. Berrettini da questo punto di vista analizza con lucidità la partita contro Rune e individua alcuni errori che lo hanno condizionato: “C’è rammarico perché avevo lavorato bene e mi sentivo bene. Venivo da una grande partita – le sue dichiarazioni – ero partito alla grande“.
Berrettini ha un rammarico: “Approccio passivo”
Il 28enne ha pagato anche un tabellone non favorevole, con l’essere uscito dalle teste di serie che lo ha inevitabilmente condizionato. Ma c’è dell’altro che vuole sottolineare Berrettini: “Non sono stato abbastanza forte per vincere: questa è la sintesi“.
“Non sono riuscito a sfruttare le occasioni che mi sono creato -ha continuato ancora –. C’è stato forse un approccio un po’ passivo in alcuni punti, cosa che alla lunga non paga, soprattutto con il mio gioco“. Un difetto che Rune ha sfruttato a proprio vantaggio, riuscendo a concretizzare le occasioni che ha avuto a sua disposizione.
Quello che non ha fatto Berrettini che però mostra anche un pizzico di soddisfazione per le risposte avute: “Fisicamente sto molto bene ed ero pronto a giocare un altro set. Ho avuto miglioramenti anche dal punto di vista tecnico. Le sconfitte fanno parte del percorso, non è la fine del mondo“.
Ed allora si può guardare avanti con immutata fiducia, magari sperando che le sensazioni positive avute a Melbourne si possano tramutare in successo nelle prossime uscite: “Sono fiducioso che questa stagione mi riserverà cose positive“. La speranza è che l’auspicio di Berrettini si tramuti in realtà e che riuscirà ad essere abbastanza forte per vincere partite e tornei.