Lorenzo Pellegrini, capitano della Roma nell’intervista rilasciata a Il Corriere dello Sport: “Era il nostro giorno libero, il sedici gennaio di un anno fa, e mandarono via Mourinho. Fu uno shock, anche perché nessuno se lo immaginava. Per noi non fu un bel momento. La squadra prima si era opposta all’esonero? A fine novembre. Leggemmo che lo volevano cacciare, andammo da Tiago Pinto per chiedere se era vero e gli spiegammo che non c’era bisogno di mandarlo via. Volevamo continuare con lui. E Pinto? Invenzioni dei giornali, la sua risposta. Fascia da capitano? Arrivò dopo la sconfitta con lo Spezia, 4-2 in coppa Italia, la partita dei sei cambi, l’irregolarità. Ci fu una discussione e Dzeko, che era il capitano, pagò con la fascia. Io stesso provai a spiegare alla società che la decisione era sbagliata. È una fascia che pesa? Pesa, ma non mi ha cambiato di una virgola”.
“Con José ho vissuto gli anni più belli della mia carriera. Subito dopo l’esonero altre voci ridicole. Anche quella del tradimento a Daniele è pura fantascienza, invenzioni di chi non ha idea del rapporto che avevo e conservo con lui. Spesso la verità non interessa, è d’intralcio. Io non sono mai scappato, mi sono sempre preso le mie responsabilità”.
Futuro? Ultimo anno con la Roma? “È un pensiero che evito. Lascio che sia il campo a decidere. Io sono molto fatalista e cerco sempre di essere positivo. Ti assicuro che finché avrò la possibilità di indossare la maglia della mia Roma lo farò dando tutto me stesso. Non ho bisogno di dichiarare l’amore per la Roma, è così evidente. Ranieri? Mi fido ciecamente, con Ranieri la strada è pulita, ha spazzato via tutte le ombre”.