Angelo Fabiani, direttore sportivo della Lazio, ai canali ufficiali del club. “Noi abbiamo iniziato un nuovo percorso partito tempo fa. È un nuovo ciclo che ha una durata minima di tre anni, come tutti. Quest’estate mi sono preso la responsabilità di dare vita e corso a un nuovo progetto. Noi setacciamo il mercato e abbiamo preso un giovane, un classe 2005, Ibrahimovic, di cui mi prendo la responsabilità. È stata una mia scelta inserirlo subito in prima squadra. Con Baroni abbiamo condiviso il solo Noslin forse, che si era messo in evidenza al Verona. Abbiamo ritenuto opportuno prendere anche questo ragazzo dal Bayern Monaco che sono convinto che verrà fuori. Da quest’estate Baroni ha fatto un ottimo lavoro. Io non andrò fuori da questo modus operandi che ho, quindi non vado dietro le sirene o a sentimenti di ogni genere.Poi si può sempre migliorare, ma se si sbaglia qualcosa è un attimo a peggiorare”.
“Il mercato deve essere un’esigenza, non una moda. Io non sono il tipo che va dietro alle mode. Se ci fermiamo soltanto a Fazzini, Belahyane, Casadei ci perdiamo nella notte dei tempi. Noi guardiamo centinaia e centinaia di giocatori. Poi ci sono nomi che vengono messi sul mercato mediatico e prendono più piede. Noi abbiamo fatto un’offerta all’Empoli per Fazzini perché oggi può rappresentare un giocatore di prospettiva, che può diventare il Rovella o il Tonali della situazione. Ma per fare un matrimonio bisogna essere in due, dall’altra parte avevano altre esigenze. I migliori affari sono quelli che non si fanno, e questo vale per tutti. Per tutti abbiamo fatto delle proposte”.
“Ci hanno chiesto 6/7 giocatori, anche squadre che in Italia rappresentano il top, ma pure estere. Se dobbiamo vendere però per fare cassa andiamo contro il nostro modus operandi. Come posso oggi privarmi di un pezzo importante? Ci sono stati chiesti Rovella, Dele-Bashiru, Nuno Tavares, Castellanos. Molti sono appetibili sul mercato. Ibrahimovic l’abbiamo preso perché l’anno scorso a Frosinone ha fatto bene e ha delle qualità che se le metterà a disposizione si tratterà di un investimento importante. Vogliamo diventare un modello come il Feyenoord, con giovani giocatori che si vogliono affermare”.
“Castrovilli non è una scommessa persa. L’intervento al crociato non gli ha destato preoccupazione. È un ragazzo che chiede più spazio, fin qui ne ha trovato poco. È un professionista, se vuole trovare più spazio e cambiare squadra prenderemo in considerazione una sua eventuale partenza. Possiamo anche aver fatto degli errori come società e a livello di scelte, ma i numeri sono sotto gli occhi di tutti”.
“Tutti sono cedibili e nessuno è incedibile. La società valuta il sostituto di Isaksen se c’è una richiesta per lui. Se il sostituto è valido e migliore, allora è un discorso. Sennò non si muove. In determinate partite è stato decisivo, a questi giovani ragazzi bisogna dargli il tempo di maturare perdonandogli anche qualche errore, anche se ha avuto alti e bassi. Io ho idee abbastanza chiare su questo”.
“Mandas? C’è mercato su di lui. Rappresenta una valida alternativa a Provedel, che è il titolare. Mandas ha giocato tutte le partite europee, il ragazzo è cresciuto. La società non vuole privarsene. Patric? Oggi fa un ultimo esame, da lunedì inizierà la riatletizzazione e poi staremo a vedere il suo percorso. Vecino è in via di risoluzione, non credo potrà essere a disposizione prima di 10/15 giorni. Hysaj? Lazzari purtroppo ha avuto un altro infortunio, quindi Hysaj è parte integrante della rosa della Lazio come successo in Coppa Italia. Non abbiamo scaricato nessuno, può darsi che torneranno utile alla nostra Lazio”.
“Caso Bernabè? Mi sono fatto più di un’ idea. Su questa vicenda dovrebbe calare il sipario. Juan ha chiesto scusa, si è reso conto di aver fatto una cosa che non doveva e si è pentito. Oggi è in convalescenza, la salute è un diritto riconosciuto. Noi gli diamo tutto il supporto, la situazione poi verrà affrontata su altri piani. La società ha subito emesso un comunicato. Mi dispiace che intorno a questa vicenda ci si stia speculando sopra, è una cosa abbastanza seria. Ognuno è padrone del proprio corpo, ma abbiamo un codice da rispettare. Noi siamo esposti mediaticamente e ci dobbiamo privare di alcune debolezze, dobbiamo avere una vita e una condotta che dev’essere d’esempio per tutti. Esiste questo codice etico interno che deve essere rispettato da parte di tutti. Poi le responsabilità saranno affrontate. Invito Juan ad avere un comportamento diverso”.