Il campione racconta l’esperienza drammatica che ha vissuto insieme alla sua famiglia: coltello alla gola e minacce, è stato orribile
Il campione che diventa indifeso, quello che a tutti appare come un eroe costretto a fare i conti con la drammatica realtà. È toccante il racconto fatto da uno dei più forti atleti della storia del ciclismo. Mark Cavendish, campione indiscusso della bicicletta, è tornato con la memoria a quel drammatico 27 novembre 2021. Una vicenda che l’ex ciclista fa fatica a dimenticare e che rende orribile le sue notti, con incubi ricorrenti per quanto accaduto.
Campione del mondo nel 2011, argento olimpico nel 2016 in Brasile, ma anche autentico fuoriclasse della pista con i suoi tre ore mondiali, il britannico ha vissuto un’esperienza devastante quando era ancora un corridore. Il riferimento è alla cruenta rapina che ha subito quattro anni fa nella sua casa sull’isola di Man, alla presenza della sua famiglia.
Non riesce a dimenticare ciò che è accaduto nella notte del 27 novembre 2021. Cavendish, insieme alla moglie e al figlio Kasper, che all’epoca aveva solo tre anni, è stato vittima di una rapina. Dei malviventi entrarono in casa e portarono via due orologi del valore di 700.000 sterline.
Cavendish e la rapina: “Ho continui incubi”
Ma ciò che fa più male nei ricordi dell’ex ciclista è la modalità della rapina. Picchiato e minacciato davanti al piccolo figlio, Cavendish non ha dimenticato quegli attimi di terrore. In un’intervista a Cbainfo ricorda quanto accaduto: “Avevo un coltello puntato alla gola. È stato orribile. Cosa potevo fare davanti a mio figlio? – il suo terribile racconto – dopo pensi a quel che avresti potuto fare, in molti dicono che avrebbero combattuto e ci ho pensato anch’io. Ma quando hai un coltello puntato alla gola, non puoi fare niente“.
L’ex campione del mondo ricorda le sue sensazioni durante la rapina, con la moglie e il figlio insieme a lui in balia di malviventi. “Ero impotente. Fortunatamente ero in casa, se fosse successo mentre ero via a mia moglie e ai bambini non me lo sarei mai perdonato“. Cavendish fa ancora fatica a mettersi alle spalle questa triste vicenda e lo dice apertamente nel corso dell’intervista: “Ho continui flashback che mi svegliano la notte“.
L’ex ciclista, che si è ritirato alla fine dello scorso anno, fa dunque i conti con il terribile ricordo di quanto successo. Anche chi è un eroe a due ruote può poco davanti alla spietatezza dei malviventi. Dopo quattro anni soltanto uno dei rapinatori è ancora in libertà, mentre gli altri sono stati identificati e arrestati.