Il precedente potrebbe facilitare di gran lunga la vita al tennista italiano: c’è fiducia per la sentenza di metà aprile
C’è tanta attesa per capire il futuro di Jannik Sinner. Il tennista altoatesino è il numero uno al mondo e lo sta dimostrando anche all’Austrlian Open dov’è approdato al terzo turno dopo aver sconfitto Jarry e Schoolkate, in attesa di sfidare lo statunitense Giron.
La testa di Sinner sicuramente tutta sullo slam Australiano che è riuscito a vincere l’anno scorso, dunque ci sono tanti punti da difendere, ma come ovvio che sia il pensiero va anche al 16/17 aprile. Purtroppo non è la data d’inizio di uno Slam, ma della sentenza.
Quel passaggio di pomata dal fisioterapista potrebbe costare cara a Sinner che rischia addirittura 2 anni di squalifica. Dopo aver eletto di tre giudici, ora tocca solamente aspettare. C’è però una bella notizia per Jannik, che potrebbe uscirne pulito da questa vicenda.
Jannik Sinner, il precedente sorride
Come già spiegato a più riprese da Sinner, l’assunzione di Clostebol è stata del tutto involontaria. Questo però non ha impedito che venisse messo nel mirino del WADA che ha preferito aprire un sentenza e aspettare il giudizio che daranno i giudici.
Brian Harris è una curlingista canadese che così come Sinner, è stata contaminata da una sostanza dopanti attraverso un’altra persona. Infatti il marito somministrava Lingandrol, integratore che stimola il testosterone, e lo ha tramesso alla moglie attraverso rapporti sessuali.
Avendo dimostrato che il passaggio della sostanza è avvenuta senza colpa e negligenza, il TAS di Losanna ha deciso di sospendere immediatamente la sospensione di 11 mesi per permettere all’atleta di tornare in pista. Essendo praticamente la stessa situazione di Sinner, chissà che possa essere un precedente favorevole.