Il pilota della Ferrari non nasconde la commozione quando parla di chi per lui rappresenta un vero e proprio eroe
Ci sono figure che segnano una vita, persone che ti entrano nel cuore senza mai più uscirne. Amicizie che durano nonostante tutto, se poi quel tutto è qualcosa di imponderabile come la morte, inutile anche domandarsi il perché.
Succede perché così deve andare, perché c’è chi riesce ad entrarti nell’anima ed allora non puoi far altro che tenertelo dentro, qualunque cosa accada. Ha fatto così Charles Leclerc, condottiero della Ferrari: giovane, ricco, eppure con un dolore nel cuore che però si trasforma facilmente in amore.
Il monegasco si sta preparando ai test in Bahrein del prossimo mese, ha la curiosità di scoprire come andrà la convivenza con un campionissimo come Lewis Hamilton, ed intanto si volta anche indietro, a vedere quel che è stato. Lo fa nel corso di un’intervista a ‘Sportweek’ in cui racconta di sé da ragazzino, dei suoi idoli, o forse sarebbe meglio utilizzare il singolare: il suo idolo. Ayrton Senna, ovviamente, il pilota che più di tutto incarna il mito dell’eroe per chi ama la Formula 1.
Per tutti, non per Leclerc: il brasiliano per il monegasco rappresenta l’idolo da bambino, ma il vero eroe per il pilota della Ferrari è un altro.
Leclerc, l’omaggio a Bianchi: “Un eroe”
Non uno qualunque, ma chi nel cuore di Leclerc ha lasciato un segno indelebile. Il monegasco, infatti, racconta della sua ammirazione per Jules Bianchi, l’amico morto a causa di un incidente in Formula 1, la passione in comune dei due ragazzi.
“Da piccolo non avevo un idolo specifico della F1 – ha raccontato Leclerc – . Passavo la maggior parte del mio tempo in pista a gareggiare con i go-kart, quindi non riuscivo a seguire molto la Formula 1. Senna però è stato un mito del Motorsport e non soltanto del motorsport. È l’unico idolo che ho mai avuto“.
Idolo, ma non eroe: “Il mio vero eroe è stato Jules – ha affermato riferendosi a Bianchi – una figura di riferimento che ho sempre guardato con rispetto e affetto. Era un grande dei kart“. Un eroe andato via però troppo presto. Difficile dimenticare le lacrime del 17 luglio 2015, il giorno in cui la vita di Jules Bianchi si fermò. Si era messa in pausa nove mesi prima, in quel terribile 5 ottobre 2014, durante il GP del Giappone. Lo schianto della sua Marussia contro una gru è stato troppo violento per pensare di rivederlo sorridente, magari al volante di una F1. Purtroppo anche gli eroi devono fare i conti con morte. Lasciando però il loro segno indelebile nel cuore di chi li ha amati.