Daniele Rugani, il protettore dei Lancieri. Alcuni dati: con lui in campo da titolare (7 volte), l’Ajax ha sempre vinto. Con lui in campo, anche da subentrato (12 volte), l’Ajax non solo non ha mai perso, ma ha subito il primo gol giusto sabato scorso nel 2-1 all’RKC Waalwijk. Sarà un caso, ma anche in Olanda parlano ora di lui come una certezza arrivata dalla scuola italiana dei difensori, che anche in un club storico ed improntato all’attacco come quello in cui è arrivato, riesce a rendere bene.
La domanda sorge spontanea: ma non è che in questo gennaio qualcuno proverà a riportarlo in Serie A, dato che Rugani è lì in prestito secco dalla Juventus? Chiariamo subito, un ritorno in bianconero è da escludere. Per il resto, lo abbiamo chiesto al suo agente Davide Torchia, che ci ha parlato del suo impatto in Eredivisie ed anche del suo futuro.
E’ solo un caso che con lui in campo l’Ajax non perda?
“Speriamo di no! Ma al suo arrivo ha saputo fin qui abbinare il suo essere un difensore solido ed affidabile con il sapersi adattare ad un calcio dalla filosofia offensiva. E’ uno dei pochi difensori italiani rimasti che sanno essere dei marcatori veri, oltre a saper impostare”.
Il suo adattamento com’è stato?
“E’ stato immediato, non c’è stato il tempo di inserirsi con grande calma. Aveva anche un piccolo guaio fisico che lo ha rallentato nell’essere subito al 100%, ma si è trovato subito bene. In una squadra che gioca sempre partendo dal basso nell’impostazione, che dà grande importanza al saper manovrare il possesso palla: un calcio un po’ diverso al quale si è adattato subito molto bene. Ora svolge tanti compiti che magari in Italia gli venivano chiesti con meno frequenza, ma senza abbassare l’attenzione a livello puramente difensivo”.
Di Farioli cosa ti dice?
“Gli ha fatto una gran bella impressione. E’ un martello dal punto di vista tattico, meticoloso nella cura dei dettagli. Ed è bravo, soprattutto. Coraggioso. Per esempio da una partita all’altra cambia anche 5 giocatori, nonostante il fatto che come in tutte le squadre ci siano giocatori più bravi di altri. Farà un’ottima carriera e spero possiamo vederlo anche in Italia. Penso che sarebbe molto adatto alle nostre grandi, perché pur amando il gioco offensivo riesce ad avere una squadra molto solida. Prende pochi gol, rispetto all’anno scorso, ci sono poche disattenzioni dietro. E considera che in Olanda davvero tutte le squadre cercano di giocare a calcio, sempre. All’Ajax però stravedono per lui. E sta ottenendo risultati nonostante stiano partendo molti giocatori forti”.
E’ un po’ sottovalutato, Farioli?
“L’estate scorsa sentivo qualche direttore sportivo che mi diceva: ‘Lo vorrei prendere, ma…”. C’era sempre un ‘ma’. Credo perché con i giovani ci sia sempre timore. Infatti ha avuto opportunità fuori che magari in Italia non gli avrebbero dato. Prima in Turchia, poi al Nizza, ora in un club storico come l’Ajax, che da quasi 50 anni non aveva un allenatore straniero”.
Tornando a Rugani. Di lui Allegri disse che lui sì è stato un po’ sottovalutato. Sei d’accordo?
“Lui è andato alla Juve dopo aver prima vinto una Serie B con l’Empoli, per poi salvarsi con i toscani, venendo premiato come miglior difensore della Serie A. Poi arrivato alla Juve si è trovato in mezzo a Barzagli, Bonucci, Chiellini, Benatia. Insomma, un contesto diverso, dove comunque si è conquistato 148 presenze vincendo titoli, dovendo ovviamente fare uno sforzo differente. Negli ultimi anni sicuramente è stato apprezzato di più”.
Sull’addio alla Juve?
“Alla fine ognuno deve fare delle scelte che non si possono discutere quando traccia le linee sui giocatori che uno vuole. Ringraziamo sempre la Juventus per quello che ci ha dato. Da parte sua Daniele ha sempre dato il cuore, il massimo. Lui poi ha sempre reso chiaro che sarebbe rimasto alla Juve. Normale che poi al giocatore possa dispiacere, ma è solo un sentimento umano per il legame che c’era, la gratitudine rimane grande”.
In estate, date le condizioni, poteva essere una buona occasione anche per i nostri club? Qualcuno ha bussato?
“Qualche squadra italiana si è fatta viva, sì. Anche lì mi sarei aspettato qualche attenzione in più per lui. L’Ajax comunque era molto decisa e ci ha convinto in poco tempo”.
Perché secondo te non così tante italiane non hanno bussato? Per i costi?
“Non credo no, penso più per un discorso di forma mentale. Con gli italiani c’è sempre qualche remora in più, paradossalmente in Italia. Dall’estero invece in molti avevano chiamato considerando che comunque è un giocatore che ha giocato e vinto alla Juventus”.
Ma qualcuno ha chiamato anche per chiedervi se può muoversi a gennaio, fra le italiane?
“Qualcuna, senza fare nomi, si è interessata anche abbastanza a lui, parlo di 2-3 squadre. Ma se non succede qualcosa di clamoroso all’Ajax rimarrà dov’è”.
Alla Nazionale ci pensa ancora?
“Lui come tutti i giocatori ha detto che la Nazionale chiaramente rimane un sogno. Una cosa molto banale e lineare da dire, ma è giusto che ogni giocatore italiano speri di guadagnarsi una chiamata, qualora dovesse esserci bisogno. Sta entrando nell’età della maturazione, ma se dovesse continuare a fare bene perché no? Certo non è un’ossessione. Lo staff della Nazionale conosce bene tutti gli italiani che giocano in Italia ed all’estero. Poi giustamente prendono tutte le decisioni come giusto che sia. Lui pensa solo a lavorare per dimostrare che l’Ajax ha fatto bene a puntare su di lui”.