La squalifica dell’attuale numero uno a mondo verrà decisa a metà aprile, ma naturalmente già se ne parla tantissimo
Manca sempre meno all’inizio degli Australian Open, primo Slam dell’anno che Jannik Sinner avrà l’onore e naturalmente il difficile compito di difendere la vittoria dell’anno scorso. Un torneo storico che ha dato il via alla stagione clamorosa dell’altoatesino.
Dopo il torneo australiano, sono arrivati i successi in America con l’US Open, le ATP Finals e la Coppa Davis, senza dimenticare l’aritmetico primo posto nel ranking che tutt’ora difende con ampio margine rispetto agli inseguitori, in primis Alexander Zverev.
Non è tutto oro quello che luccica però dato che il caso doping continua a complicare la vita al tennista italiano che adesso dovrà attendere tra il 16 e il 17 aprile, data in cui è stato fissata, l’udienza per il caso doping che attanaglia Sinner ormai da diverso tempo.
La squalifica di Sinner non spaventa il numero uno
La possibilità di vedere Sinner squalificato purtroppo è presente, una situazione che potrebbe vedere un crollo anche del sistema tennis. Non secondo Andrea Gaudenzi, presidente dell’ATP, che ha in qualche modo minimizzato l’effetto dominio negativo
Queste le dichiarazioni del numero uno ATP: “Ovviamente non è un bene per lo sport e sarebbe un peccato, ma dovremo conviverci e la giustizia farà il suo corso. Se sarà così, penso che lui sopravvivrà e noi sopravviveremo. Il tennis è un prodotto molto forte“.
“Sono sicuro al 100% – spiega Gaudenzi -che non c’è stato alcun trattamento preferenziale. Il processo si è svolto secondo le regole e secondo le norme, da parte dell’ITIA. Sono estremamente soddisfatto che l’ITIA sia stata istituita. Cosa che non accadeva, ad esempio, negli anni ’90 quando giocavo io, era responsabilità dell’ATP o della WTA gestire il programma antidoping del tennis”.