Sinner, anche l’Itia lo condanna: “Un anno di squalifica”

L’International Tennis Integrity Agency ha riconosciuto il ricorso presentato dalla WADA contro la sentenza di non colpevolezza o negligenza del 19 agosto scorso

Chi vince, peggio ancora chi stravince come lui è sempre nel mirino. Della critica, degli odiatori da tastiera come anche degli avversari rosiconi: se state pensando a Kyrgios, be’ non vi state sbagliando. Il caso maggiormente emblematico che abbiamo in Italia e non solo, di sportivo più amato e forse più odiato, è appunto quello di Jannik Sinner.

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Sinner, anche l’Italia lo condanna: “Un anno di squalifica” – sportitalia.it

Primo al mondo da 31 settimane (!), cioè da quasi otto mesi, il tennista altoatesino si prepara ora agli Australian Open dopo aver sconfitto Popyrin in due set (6-4 e 7-6) nella gara di esibizione che fa da apripista al torneo oceanico. Nel mentre deve fare i conti con le ennesime dichiarazioni riguardanti il ricorso presentato dalla WADA per la positività al Clostebol in controlli antidoping del 10 (durante Indian Wells) e 18 marzo, ovvero prima di Miami.

Positivo al Clostebol: come Sinner ha evitato la squalifica

Sinner ha evitato la squalifica dimostrando con prove concrete di non essere il diretto responsabile. La colpa, sintetizzando al massimo tutta la vicenda, è ricaduta sul suo (ex) fisioterapista Giacomo Naldi. Che in quel periodo si occupò di Sinner mentre faceva uso di uno spray, il Trofodermin, utile per curare delle ferite (e lui si era fatto male a un dito della mano con un bisturi) e che contiene proprio il Clostebol, sostanza vietata negli Stati Uniti come in altri Paesi. Sinner non fu squalificato, ma dovette restituire titolo e montepremi conquistati a Indian Wells.

Squalifica Sinner, l’ITIA rilancia: “Nel suo caso c’è una complicazione”

La storia, però, non è affatto finita qui. La WADA ha presentato ricorso contro la sentenza di non colpevolezza o negligenza del 19 agosto del Tribunale Indipendente, e così il ‘pericolo’ squalifica incombe ancora in maniera pesante. “Se risulti positivo a una sostanza vietata, il punto di partenza per una possibile squalifica è di quattro anni”, ha sottolineato a ‘Tennis365’ Karen Moorhouse, Ceo dell’International Tennis Integrity Agency (ITIA) che ha riconosciuto la decisione dell’Agenzia mondiale antidoping di presentare ricorso contro la sentenza.

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Squalifica Sinner: l’annuncio dell’Itia fa rumore – sportitalia.it

Se si può dimostrare che non sia stato intenzionale, la pena si riduce a due anni. Nel caso di Sinner – ha aggiunto Moorhouse – c’è la complicazione che il suo sia un prodotto non contaminato, poiché il fisioterapista usò sul suo dito il prodotto in questione che conteneva il principio attivo dopante. Per questo motivo, l’intervallo della squalifica va da uno a due anni“.

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