L’Inter sa come ripartire, lo ha fatto nonostante le poche sconfitte degli ultimi mesi ma sa come farlo. Quella contro il Milan, nella finale di Supercoppa italiana, potrebbe però avere conseguenze differenti. Innanzitutto perché è sfuggito dalle mani un trofeo che ormai si stava già accarezzando, ma soprattutto per come quel trofeo è passato, in 45′, dall’altra parte di Milano. L’impressione è che, per la prima volta dopo mesi, la formazione di Simone Inzaghi abbia dimostrato un nuovo tipo di vulnerabilità. Una debolezza, se così possiamo chiamarla, molto inusuale se pensiamo a cosa ci ha abituato questa squadra.
Inter, limiti tecnici e mentali
Per la prima volta l’Inter ha dimostrato limiti tecnici e mentali. Tecnici perché, nonostante si dica in maniera continua che questa squadra abbia a disposizione una lunga coperta, ecco che quei ricambi non si sono rivelati adatti a una gara complicata come quella contro i rossoneri. Mentale perché, come diceva l’eterno Boskov, “partita finisce quando arbitro fischia“. Un 2-0, in una finale così, con un Milan che non aveva niente da perdere, era davvero troppo poco per rilassarsi sulle ali dell’entusiasmo.
Ripartire dal campionato
Inzaghi, in campionato, deve ripartire proprio da questo punto. Niente relax, niente cali di concentramento perché una gara può cambiare da un momento all’altro, e un risultato negativo trasformato dopo un apparente risultato positivo può portare a conseguenze fatali. La stagione può cambiare da un dettaglio, questa Inter adesso deve essere brava a riprendersi, a ripartire, più forte di sempre.