A meno di una settimana dall’apertura degli Australian Open, su Jannik Sinner grava ancora la vicenda doping dello scorso anno. Difficile mantenere la concentrazione in certi casi, soprattutto se la sospensione sembra più vicina che mai.
Lo scorso anno si scatenò un vero e proprio caso su Sinner, ormai noto come caso Clostebol, tanto che ancora oggi non si è arrivati a decisione definitiva. Di certo Jannik non si sarebbe mai immaginato che potesse essere contaminato dall’utilizzo da parte del suo fisioterapista di una pomata contenente sostanze vietate e, per la precisione, fu proprio questa non volontarietà a sancire la sua assoluzione da parte dell’Itia.
Mentre il mondo si era diviso tra haters e seguaci, la WADA ha deciso di non poter soprassedere all’accaduto e di muovere ricorso, appellandosi contro la sentenza della Itia. I precedenti però non arridono a Sinner, perché la stessa sostanza condannò ad esempio Palomino, giocatore dell’Atalanta, alla sospensione cautelare nel 2022 (fu poi assolto). Lo stesso accadde a Luboz, ciclista che applicò uno spray cicatrizzante su un abrasione al ginocchio, o ancora a Lucioni del Benevento e per finire a Moraschini: il cestista dell’Olimpia Milano assunse il Clostebol in maniera involontaria ma fu comunque squalificato. Insomma, se il Tas dovesse rifarsi ai numerosi precedenti nei vari sport, per Sinner non si prospetterebbe un 2025 felice.
Woodforde avverte: “Sospensione possibile per Sinner”
La palla è passata ora al Tas di Losanna, mentre Sinner è già impegnato nella preparazione a Melbourne. Sulla vicenda si sono espressi in tanti e, tralasciando Kyrgios e la sua crociata con il tennista italiano, anche l’ex stella Mark Woodforde ha detto la sua in merito.” Possibile che arrivi una sospensione – ha dichiarato l’ex tennista australiano ai microfoni di Tennis 365 – non sarà più facile per lui ora che si avvicina il processo”.
Sinner è arrivato a Melbourne da campione in carica e mantenere il titolo con tutta questa pressione addosso potrebbe essere la sfida più ardua del 2025. La WADA ha chiesto al Tas una squalifica compresa tra i 12 e i 24 mesi, ma ha anche precisato che l’eventuale condanna non sarà retroattiva. Sinner non perderebbe quindi tutti i titoli vinti nel 2024, ma un’eventuale sospensione sarebbe un duro colpo per la sua immagine e la sua carriera. Woodforde ha poi sottolineato come, nonostante tutto, nel 2024 Sinner abbia tenuto botta sotto la bufera, ma quest’anno secondo il tennista 59enne sarà diverso: “Essere il campione in carica aggiunge un’ulteriore pressione, sarà affascinante vedere come la gestirà”.