La Roma è attesa, domenica alle ore 20.45, dalla Lazio all’Olimpico nel derby d’andata della Serie A 2024/25. In conferenza stampa mister Claudio Ranieri ha presentato così la sfida, partendo dagli indisponibili: “Recuperati tutti tranne Celik perché ha la febbre e vediamo domani se starà meglio”.
Roma-Lazio, le dichiarazioni di Ranieri
Cosa rappresenta per lei il derby?
“Rappresenta la stracittadina, tutto ciò che può pensare un tifoso, di qualunque squadra esso sia. E’ una partita che senti di più. In questo momento la classifica parla chiaro, loro stanno vivendo un momento eccezionale, hanno fatto un girone stratosferico, giocano con grande velocità e pochi tocchi. Parliamo di una squadra temibilissima. Ma il derby fa sempre storia a sé”.
Un ricordo personale del derby di Ranieri da ragazzo?
“Andavo in Curva Sud, all’epoca era ancora tre quarti romanista e un quarto laziale. Aspettavamo tutti il capo-tifoso, Dante, per cominciare i cori. C’erano gli sfottò, ma non c’erano tutte le cose che sono successe in seguito”.
Cosa le ha fatto capire il mese di dicembre sulla panchina della Roma?
“Che siamo squadra e che siamo riusciti a ricompattarci. Abbiamo dei difetti ma stiamo lavorando per eliminarli. Ancora non siamo al 100% sotto quest’aspetto, ma abbiamo rimesso la nave in navigazione. Non ho mai promesso alle mie squadre niente di che, se non lavoro, sacrificio e voglia di dare il massimo in ogni frangente”.
E’ agitato a pensare che si gioca solo per qualcosa di effimero che conta solo per i tifosi o la tranquillizza?
“Se vale solo per i tifosi allora vale anche per me (ride, ndr). Non mi tranquillizza, mi dà l’emozione di sempre. Il derby è il derby. Così come ci tengono loro ci teniamo noi, a far bene e vincere la gara. Abbiamo vissuto tutti altri tipi di derby, ma il derby è il derby e si azzera tutto, la classifica non conta. Giocheremo con la stessa voglia di far bene. Non c’è agitazione, anche perché non è una buona motivazione. La motivazione è nella consapevolezza della forza dell’avversario, della tua forza e di cosa bisogna fare per vincere”.
Per tanti potrebbe trattarsi del primo derby. Potrebbe essere un vantaggio?
“Il vantaggio è mettere giocatori che stiano bene fisicamente, che facciano reparto e squadra. Debuttanti o non debuttanti non conta, l’importante è che stiano bene fisicamente e mentalmente”.
Caso Pellegrini: le parole di Ranieri
Perché in questo momento non fa giocare Pellegrini?
“E’ solo una considerazione psicologica. Tecnicamente io lo considero uno dei migliori centrocampisti in Europa, sono pochi i centrocampisti che fanno gol e chi ce li ha dovrebbe tenerseli stretti. Ma ora lui soffre questo fatto dei tifosi e io devo tener presente se un calciatore se ne fa carico o gli scivolano via, si carica tutti i problemi e questo è il suo peccato. Dovrebbe giocare invece con naturalezza, com’era abituato a fare: solo così può ritornare il giocatore che è, libero da ogni peso. Ma ora si porta dietro dei macigni. Avete visto che non ho avuto alcun problema a metterlo a San Siro e stava per fare gol. Ha la capacità di arrivare a far gol nel momento giusto”.
La Lazio è forte sugli esterni.
“Sugli esterni, centralmente, giocano in velocità e ripartono a mille all’ora. Io tengo in considerazione tutto. Sono convinto che anche Baroni starà tenendo in considerazione tutte le qualità e le difficoltà della Roma”.
Analogie con il derby di novembre 2010, quando la Roma vinse 2-0 e lei nel pre-partita disse che la Lazio aveva tutta la pressione perché era prima?
“No, nella gestione del gruppo i derby si caricano da soli, i tifosi te lo fanno già vivere in ogni manifestazione. Noi abbiamo aperto il ‘Tre Fontane’ per augurare buon anno, per incontrare i nostri tifosi e le nostre famiglie. Non dovevamo darci un di più perché in ogni partita ce lo danno. Ogni derby è a sé stante, non conta la classifica né null’altro. Conta soltanto il fischio d’inizio, da lì ci saranno diverse partite nella partita”.
Può essere un vantaggio per lei il fatto che Baroni sia al primo Derby della Capitale?
“Non credo che sia determinante. Sentirà la bellezza, il sapore del derby da allenatore. Ma tutto qua”.
Con i tifosi è èace fatta?
“Credo che siamo tutti uniti. Una volta si diceva ‘La Roma non si discute, si ama’. Io l’ho sempre amata e la amerò sempre nel bene e nel male. I Friedkin ci hanno messo tanti soldi, sarebbe ora di dargli qualche soddisfazione”