Milan, rivoluzione non scontata e porte aperte. Roma, l’estate è sotto esame


Introdurre la prima settimana del nuovo anno con la rivoluzione che ha travolto la stagione del Milan, è una perfetta sintesi della sessione di mercato che sta per verificarsi. Non sarà un mese banale, tutt’altro. Nell’ordine di rivoluzioni possibili che potrebbero iniziare a prendere piede con vista sulla prossima estate, o anche solo nell’ottica di evitare che qualche concorrente possa avvantaggiarsi attraverso la sessione di cosiddetta riparazione nella corsa agli obiettivi che la classifica sta proponendo in maniera sempre più concreta.
Partendo dal Milan, che ha scelto Sergio Conceicao dopo averlo ponderato con grande attenzione in estate, prima di procedere alla scelta Paulo Fonseca, e che ha apprezzato la fervente voglia di allenare i rossoneri manifestata dal portoghese in ogni approccio che lo abbia visto coinvolto. La grande fiducia nei propri mezzi è stata alla base della decisione dell’ex allenatore del Porto, convinto di avere la capacità di incidere nella seconda parte della stagione al punto tale da meritarsi la riconferma anche per il futuro anteriore del progetto rossonero. Come noto l’accordo iniziale è di sei mesi, e di conseguenza mette in difficoltà le facili chiavi di lettura che vorrebbero una matrice “Mendes centrica” per le settimane a venire. Il superagente potrò avere una sfera di influenza, magari per i calciatori potenzialmente in uscita, ma difficilmente catalizzerà le scelte di mercato di una società che non ha manifestato in nessun momento dei dialoghi intercorsi tra le parti la disponibilità nel farsi guidare nei propri investimenti di mercato da correnti differenti rispetto a quelle dell’oculatezza e dell’equilibrio economico.
Ed allora, proprio in nome di questo mantra, potrebbe verificarsi un effetto “porte girevoli” in grado di non tenere al sicuro l’armadietto di Milanello nemmeno per giocatori arrivati relativamente da poco, e che saranno oggetto di valutazioni approfondite anche in relazione al loro valore di mercato. L’affare Tomori in chiave Juventus, tanto per fare un esempio, potrebbe subire delle variazioni anche in nome delle scelte tecniche che verranno intraprese nella seconda parte della stagione. Gli intoccabili si contano sulle dita di una mano, mentre i milanesi saranno potenzialmente aperti ad ascoltare eventuali manifestazioni di interesse per giocatori come Emerson Royal, piuttosto che Chukwueze o Okafor che per usare un eufemismo non hanno sino ad oggi dimostrato di poter rappresentare dei capisaldi per il futuro rossonero.
Dalle uscite potenziali prenderanno piede i ragionamenti per il mercato in entrata, perlomeno nell’immediato, mentre per il futuro si prospettano investimenti destinati a costruire l’ossatura della squadra del futuro. A partire da Ricci, per il quale è già noto il forte interesse da parte dei cugini dell’Inter.

Le valutazioni non abbracceranno però soltanto l’universo rossonero. Anche per la Roma saranno settimane di grande rilevanza, in previsione di una sessione di gennaio che potrebbe generare un discreto punto di rottura con quanto fatto (male) in estate. Sotto esame ci sarà l’operato del Direttore Sportivo Ghisolfi, le cui intuizioni estive si sono sostanzialmente fermate ai festeggiamenti in aeroporto, ma non hanno avuto seguiti e riscontri concreti all’esame del campo.
Anche per questo motivo i Friedkin hanno affidato a Claudio Ranieri le chiavi del progetto tecnico, ed in questo senso non sono esclusi ribaltoni anche in posizioni apicali dello staff dirigenziale del club capitolino.
Di certo anche a Trigoria non sarà un mese banale, e le uscite in programma per gennaio potrebbero già sottolineare una frattura difficilmente sanabile con chi si è occupato di costruire una squadra che alla riporga dei fatti, è lontana dalle aspettative che avevano generato investimenti di quel calibro.

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