“E se lo facessero Sinner e Alcaraz?”: scandalo sulla finale

Di scandali nel mondo dello sport se ne sono visti tanti, ma quanto successo nella finale dei giorni scorsi non ha alcun precedente tra le cronache. La combine ha messo sotto scacco anche le alte sfere

Non è facile trovare uno scandalo dello stesso calibro nella storia dello sport, anche se di casi particolari se ne potrebbero citare molti. Quasi ogni sport infatti può annoverare qualche sorta di illecito o di comportamenti non propriamente ortodossi, come nel caso dell’84a maratona di Boston, ovvero quando Rosie Ruiz vinse la competizione del 1980 dopo aver percorso un lungo tratto in metropolitana: scontata la squalifica per l’atleta.

Sinner e Alcaraz durante la premiazione
“E se lo facessero Sinner e Alcaraz?”: scandalo sulla finale – Sportitalia.it (snapshot Tennis Tv)

Facendo un balzo in avanti possiamo citare le paralimpiadi di Sydney, quando la nazionale spagnola di basket partecipò alla competizione con ben 10 giocatori normodotati e solamente due avevano un quoziente intellettivo inferiore ai 70. Oltre alla famosa “mano di Dio” ai mondiali di calcio dell’86 e al sofisticato sistema di doping architettato da Lance Armstrong, un caso forse poco conosciuto è quello di Dora Ratjen. Facendo un bel balzo nel 1938, precisamente ai campionati europei di Vienna, la donna vinse la competizione di salto in alto staccando da terra a un’altezza di ben 170 centimetri: il problema fu che la Ratjen era in realtà ermafrodita e per questo fu squalificata non essendo completamente donna.

Scandalo negli Scacchi, Nepo e Carlsen dividono la posta

Tra le prime considerazioni emerse dopo l’accaduto c’è stato il paragone con Alcaraz e Sinner. Stavolta il povero Sinner non è stato coinvolto direttamente in qualche polemica, ma quanto successo a New York nella finale dei Mondiali di scacchi è stato paradossalmente traslato al tennis. I finalisti del torneo, Ian “Nepo” Nepomniachtchi e Magnus Carlsen hanno infatti deciso di “costringere” la Federazione ad assegnare due medaglie d’oro e, di conseguenza, a spartire il montepremi tra i due. La reazione più netta è arrivata da un altro partecipante al torneo, Hans Niemann, che in un post su X ha commentato: “Ma cos’è questa cosa? Pensate se in finale di US Open Alcaraz e Sinner decidessero di non giocare e dividersi il montepremi  inventando nuove regole…“.

Nepo e Carlsen si sfidano nella finale di scacchi
Scandalo negli Scacchi, Nepo e Carlsen dividono la posta – Sportitalia.it (snapshot ChessBase India)

In effetti si è trattato di uno stravolgimento delle regole senza precedenti, perché i due scacchisti hanno di fatto minacciato la federazione di giocare ad oltranza se non avesse accontentato le loro richieste. Il regolamento prevede che in “circostanze impreviste” il presidente della Federazione, in questo caso il russo Arkady Dvorkovich, ha facoltà di prendere in mano la situazione e di soprassedere al regolamento ufficiale.

A destare scandalo però è stato un video che ha ritratto Nepo e Carlsen accordarsi al fine di ottenere il lauto premio di un milione a testa. Carlsen si è giustificato in una maniera poco credibile: “Se avessimo continuato a giocare ad oltranza, uno di noi avrebbe vinto e l’altro si sarebbe fatto male, sconfitto per sfinimento. Sarebbe stato molto crudele. Eravamo entrambi molto stanchi e nervosi. Come è normale, ora ci saranno persone a favore e contro ma poco importa“.

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