Sinner, che mazzata: c’entra ancora il caso doping

Non si placa la vicenda che riguarda la positività al clostebol del tennista italiano: per il 23enne non è ancora tutto chiuso

Cinque giorni al debutto ufficioso di Jannik Sinner nel 2025. La mattina (ore italiane) del 7 gennaio, il numero 1 al mondo farà la sua prima partita dell’anno nuovo, un match di esibizione contro Popyrin, per poi replicare tre giorni dopo contro Tsitsipas.

Sinner intervistato a Pechino
Sinner, che mazzata: c’entra ancora il caso doping (Screen SKy) – Sportitalia.it

Si tratta di match che fanno parte della Opening Week, la settimana che precede l’inizio degli Australian Open a Melbourne e che accompagnano le qualificazioni al primo slam dell’anno. Per Sinner il modo giusto per sciogliere il ghiaccio in attesa poi del debutto ufficiale nel major australiano. Come l’italiano anche Alcaraz ha scelto questo inizio soft, mentre Djokovic – ad esempio – ha optato per la partecipazione all’ATP 250 di Brisbane.

Proprio loro tre saranno i favoriti in Australia e proveranno ad iniziare l’anno nel modo migliore. Un anno che per Sinner si preannuncia molto impegnativo e non soltanto dal punto di vista del gioco. L’altoatesino, infatti, attende per i primi mesi del 2025 la sentenza del Tas di Losanna sul caso doping: una decisione che inciderà non poco sulla sua stagione e, se le cose non dovessero andare nel verso giusto, potrebbe avere un effetto importante anche sulla sua carriera.

Non sorprende quindi che l’attenzione sia rivolta anche lì, così come ormai non sono più una sorpresa gli attacchi che l’italiano riceve sull’argomento con Kyrgios nel ruolo di principale accusatore.

Sinner, per Kyrgios è un’ossessione: “Io mai positivo”

Jannik Sinner e il caso doping sono ormai diventati quasi un’ossessione per il tennista australiano, tornato a giocare proprio a Brisbane dopo un anno e mezzo di stop per infortunio.

Kyrgios in conferenza
Sinner, per Kyrgios è un’ossessione: “Io mai positivo” (Screen Wide World of Sports) Sportitalia.it

Kyrgios è già uscito dal singolare, subendo al primo turno un 6-7, 7-6, 7-6 da Giovanni Mpetshi Perricard, capace di mettere a segno ben 36 ace. Una sconfitta (replicata poi nel doppio) che non ha però distolto l’attenzione del tennista dal suo cavallo di battaglia: punzecchiare Sinner sulla vicenda clostebol.

Ha trovato modo di farlo anche subito dopo il match, impugnando lo smartphone in maniera più ‘cattiva’ di quanto non abbia fatto con la racchetta. Così, ad un utente che sottolineava come la differenza di età tra Perricard e lui (10 anni) abbia inciso nel match, Kyrgios ha risposto: “Almeno non ho ancora fallito nessun test anti-doping“. Chiaro ed esplicito il riferimento alla vicenda che coinvolge Sinner, la vera ossessione del tennista australiano, forse anche più del ritorno in campo segnato da una sconfitta al primo turno.

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