Pochissimi giorni per preparare una sfida che potrebbe portare alla finale di un obiettivo dichiarato della società. L’avventura di Sergio Conceicao sulla panchina del Milan non inizia certo del migliore dei modi, ma questa ormai non è più una novità per la piega che ha preso la stagione del Diavolo.
L’esonero di Paulo Fonseca, i molteplici errori di comunicazione e valutazione: un’aggiunta di scelte sbagliate su una piramide già in bilico. Piramide che Conceicao deve provare a rimettere in piedi. Domani la sfida alla Juventus per la seconda semifinale della final four di Supercoppa italiana. Poche ore per preparare la sfida ma l’allenatore portoghese, nella conferenza stampa di presentazione (qui le sue parole), ha già fornito indicazioni importanti su quella che sarà la propria filosofia di gioco. Niente estetica, niente tiki-taka, niente passaggi illuminanti alla ricerca della giocata da copertina.
Una squadra che vince segna e non subisce gol: un mantra chiaro che fa già capire quella che sarà la filosofia dell’ex Porto, concretezza alla ricerca della vittoria. Il Milan deve rialzarsi e deve farlo in maniera veloce, nonostante a Conceicao vada dato il giusto tempo di adattamento a un campionato che ha conosciuto da calciatore ma non ancora da allenatore. Al Porto ha vinto tutto, adesso una sfida ancora più complicata. Per risollevare il Diavolo.
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