L’ex arbitro Claudio Gavillucci è intervenuto in esclusiva a Sportitalia per parlarci dell’andamento avuto dai direttori di gara di Serie A in questo 2024 e degli aspetti che potrebbero essere migliorati per il 2025.
Che bilancio traccia di arbitri e VAR per il 2024? Quali passi in avanti ci sono stati nell’utilizzo del VAR, se ce ne sono stati a suo avviso?
“A mio avviso, il bilancio può ritenersi positivo in termini di riduzione degli errori che altrimenti si sarebbero fatti. Il VAR, quando utilizzato correttamente, ha permesso di evitare decisioni clamorosamente errate, migliorando l’equità complessiva del gioco. Tuttavia, non si può dire la stessa cosa per quanto riguarda l’uniformità d’intervento, ovvero la coerenza su quando utilizzarlo o meno, che rimane un punto critico da migliorare”.
Quali invece sono stati i passi indietro o le cose da migliorare?
“Come accennato, l’uniformità nell’utilizzo del VAR è sicuramente, ad oggi, l’aspetto più problematico e da migliorare. La maggior parte delle discussioni e polemiche non verte tanto sulla decisione finale presa dall’arbitro, ma sul perché, in episodi simili, in alcuni casi si sia fatto ricorso alla tecnologia per cambiare la decisione del campo e in altri no. Questo aspetto mina la fiducia nel sistema e genera un senso di frustrazione tra tifosi, addetti ai lavori e giocatori”.
Il livello delle polemiche arbitrali anche in questa stagione è molto alto. Open VAR e la maggior comunicazione perché non stemperano questi aspetti?
“A mio avviso, nonostante l’apertura mediatica sia un passo giusto e fondamentale per far comprendere a tutti i meccanismi con cui vengono prese le decisioni arbitrali, mi è sembrato che l’approccio da parte dell’AIA nei confronti di questa trasmissione sia stato errato, perché vissuta spesso non come un’opportunità ma come un peso.
Open VAR dovrebbe essere uno strumento utilizzato per evidenziare gli errori degli arbitri e non per giustificarli. Mostrare gli errori serve a fare informazione e formazione, aumentando la conoscenza di chi guarda e riducendo, nel lungo periodo, le polemiche. Al contrario, cercare di giustificare certe decisioni con spiegazioni poco coerenti o contorte può nell’immediato limitare le polemiche ma nel lungo periodo alimentare sospetti, aumentare discussioni e minare la credibilità del sistema stesso.
Ritengo inopportuno che gli organi tecnici, come Rocchi e il suo staff, vadano in televisione a evidenziare gli errori dei propri arbitri, sono pertanto da comprendere perché nessun allenatore di una squadra farebbe lo stesso con i propri giocatori.
Pertanto un suggerimento che mi sento di dare all’ AIA è di individuare una figura interna all’associazione, ma esterna rispetto all’area tecnica, che abbia il compito di gestire i rapporti comunicativi con l’esterno. Questa figura garantirebbe maggiore obiettività e un approccio più costruttivo alla comunicazione”.
Fra le proposte di Zappi c’è il VAR a chiamata: cosa potrebbe risolvere?
“Sono assolutamente d’accordo con il presidente Zappi, anche se è importante sottolineare, come ha fatto lui stesso, che gli arbitri e l’AIA si limitano ad applicare un regolamento proposto da altri organi, come l’IFAB. Pertanto, la proposta di Zappi, così come la mia o quella di chiunque altro, rimane solo un’idea finché l’IFAB non deciderà di introdurre questa opzione.
La possibilità per le squadre di chiedere l’intervento della tecnologia eliminerebbe, quantomeno, la discrezionalità sulla scelta di utilizzare o meno il VAR, riducendo le polemiche legate al “perché” sia intervenuto in certi casi e non in altri. Resterebbero solo eventuali discussioni sulla decisione finale presa dall’arbitro, ma ciò sarebbe più comprensibile.
Inoltre, per esperienza personale, essendo stato sia arbitro che VARista, ritengo che il VAR a chiamata aiuterebbe anche le due figure nel risolvere situazioni di impasse. Questo avviene soprattutto quando ci sono arbitri e VAR con differenze significative in termini di esperienza e personalità: Dare alle squadre la possibilità di chiedere l’intervento potrebbe semplificare molte di queste situazioni”.
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