Se la stagione 2022/23 è entrata per sempre nella storia e nei cuori dei tifosi del Napoli, quella seguente rimarrà scolpita invece come una delle più deludenti dell’era De Laurentiis. Dopo la vittoria del terzo Scudetto, il cambio in panchina ed in dirigenza è stato più duro del previsto da digerire, trascinando gli azzurri in una annata dove tutto quello che poteva andare storto, è puntualmente girato in negativo. Il bilancio del Napoli di questo 2024 che si sta per chiudere però, inteso quindi come anno solare, deve essere diviso in due con una linea rossa. Due periodi che hanno visto prima gli azzurri toccare il fondo, per poi rivedere la luce e tornare a sognare in pochi mesi.
Per capire il bilancio da trarre dal 2024 del Napoli, bisogna considerare che già il 19 febbraio è stato annunciato un nuovo esonero dopo quello di Rudi Garcia. L’arrivo di Walter Mazzarri non ha portato gli effetti sperati, dunque nuovo cambio di direzione tecnica e squadra affidata a Francesco Calzona, nel doppio ruolo di commissario tecnico della Nazionale slovacca e di tecnico azzurro. Alla fine dopo ulteriori alti e bassi, la squadra chiude al 10° posto in classifica, mancando la qualificazione alle coppe europee dopo 14 anni. Campionato a parte, i risultati non sono stati migliori nelle altre competizioni. Eliminazione agli ottavi contro il Barcellona in Champions League. Fuori agli ottavi anche in Coppa Italia dopo una sonora scoppola subita per mano del Frosinone (0-4). In Supercoppa Italiana invece ha la meglio l’Inter in semifinale nella final four giocata in Arabia Saudita. Insomma, è una vera disfatta, non c’è altro termine più morbido per definire una annata del genere con lo Scudetto cucito sul petto.
In un bilancio che consideri tutto l’anno 2024 del Napoli però, bisogna considerare ciò che è accaduto dopo l’estate, con la risalita che ha un nome ed un cognome: Antonio Conte. Il Presidente Aurelio De Laurentiis ha avuto l’intelligenza di affidarsi all’uomo che nella sua carriera ha mostrato come cavallo di battaglia proprio la capacità di saper ricostruire sulle macerie o sui fallimenti. Per farlo Conte chiede un mercato come dice lui, ecco dunque arrivare i vari Spinazzola, Marin, Buongiorno, Neres, Mc Tominay, Gilmour ed il fidato Lukaku, che prende il posto di Osimhen dopo un’infinita telenovela, con quest’ultimo spedito in prestito al Galatasaray. La parola chiave è una: fatica. Conte sa che per ricostruire serve tirare fuori il 110% da ogni giocatore e su questo basa i risultati del Napoli.
L’applicazione è tornata ai massimi livelli, il Napoli si è issato fin da subito sulla vetta della classifica. Dove si trova tutt’ora dopo uno scambio di posizioni con l’Atalanta, con la quale condivide ora il ruolo di contendente del titolo all’Inter. 13 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte fino a qui. Niente distrazioni dalle coppe europee, un McTominay in formato stellare e trascinatore. L’unico neo è il grave infortunio patito da Buongiorno, autentica colonna degli azzurri fin dal suo arrivo. Ora il mercato porterà ulteriori rinforzi per rilanciare ulteriormente le quotazioni dei partenopei. Che nel 2025 partiranno con la consapevolezza di potersi concentrare di settimana in settimana esclusivamente sugli impegni di campionato. A partire dalla 19esima giornata. Inter ed Atalanta saranno impegnate in Arabia Saudita e dovranno recuperare i rispettivi impegni più avanti. Gli azzurri invece dovranno pensare alla difficile trasferta di Firenze. Se sarà subito Scudetto o se intanto il Napoli saprà restare in alto per centrare un posto in Champions lo dirà il tempo, ma le basi sono state poste. Al grido del comandante Conte, pronto a battagliare con tutti anche a livello dialettico (vedi la diatriba con Marotta).
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