Incidente terribile: il comunicato ufficiale sulle condizioni di Tereza Nova - Sportitalia.it (snapshot TG Sport)
Lo sport non è fatto solo di record e risultati memorabili, talvolta ci si ritrova a misurarsi con eventi drammatici che possono avere esiti ben diversi dalla conquista di un trofeo o di un nuovo record.
Proprio in questi giorni in cui lo sciatore Cyprien Sarrazin è alle prese con il recupero post operatorio in seguito a una terribile caduta, il mondo dello sport è rimasto col fiato sospeso dopo le ultime dichiarazioni sul tragico incidente avvenuto in Spagna. Nell’ultimo anno gli incidenti sportivi sono stati molti, alcuni più gravi di altri e che in certi casi hanno portato addirittura al decesso degli atleti coinvolti. Se nella statistica poi includiamo tutti gli avvenimenti legati anche al mondo dello sport amatoriale, allora i numeri sono a dir poco preoccupanti.
Solo in Italia infatti si contano ogni anno 183 vittime in seguito ad attività più o meno rischiose, principalmente negli sport alpini, nel ciclismo e nei motori. Non bisogna andare indietro più di tanto per ricordare ancora – perché non è mai abbastanza – la morte di Matilde Lorenzi, sciatrice della Nazionale Italiana deceduta lo scorso ottobre, a soli 19 anni, in seguito a una terribile caduta sul ghiacciaio della Val Senales. Anche il ciclismo ha fatto parlare di sé e quanto successo nei Paesi Baschi ha fatto temere il peggio.
Tutto è successo ad aprile di quest’anno. Il ciclista Jonas Vinegaard rimase coinvolto in un tragico incidente durante il Giro dei Paesi Baschi, insieme a Primoz Roglic, Remco Evenepoel e Jay Vine: il danese però ebbe la peggio. Provenendo da una discesa e a ridosso di una curva, Vinegaard finì dentro un canaletto e la caduta gli procurò fratture multiple al torace, complici tra l’altro di un’emorragia interna che il ciclista ricorda ancora molto bene. Pensavo di morire, che fosse tutto finito – ha dichiarato il campione al TV danese – pensavo a mio figlio ancora non nato e che non lo avrei mai visto. Poi Vinegaard si promise che avrebbe smesso se ne fosse uscito vivo, ma dopo una lunga convalescenza decise di rimontare in sella e partecipare al Tour De France.
Il più grande momento di paura fu quando il ciclista si rese conto della gravità della situazione infatti, nonostante la grave caduta, Vinegaard rimase vigile e fu costretto a provare tutto il dolore e l’angoscia minuto dopo minuto. Il polmone collassò e il danese fu trasportato in ospedale con la bombola d’ossigeno: “Quando ho tossito sangue, ho capito che era grave. È stato allora che ho pensato che ci fosse un’emorragia interna e che in qualche modo potessi annegare nel mio stesso sangue. Fu allora che pensai che tutto era perduto.”
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