La sciatrice alpina numero uno in Italia rivede la speranza. Il ritorno trionfale dopo il tremendo incidente
La discesista Sofia Goggia, considerata una delle migliori azzurre di sempre, ha vissuto un 2024 dal sapore decisamente amaro. Nel corso di una sessione di allenamento presso la pista Casola di Ponte di Legno, in provincia di Brescia, lo scorso 5 febbraio la sciatrice alpina ha rimediato un grave infortunio che le è costato la frattura della tibia e del malleolo tibiale destro.
Questo avvenimento ha, inevitabilmente, compromesso la stagione della quattro volte campionessa del mondo di discesa libera, costringendola ad alzare bandiera bianca e ad uscire dai giochi a circa un mese e mezzo dal termine della competizione. I sei podi conquistati, coronati da due vittorie, le hanno comunque permesso di giungere in terza posizione nella classifica della Coppa del Mondo.
A 313 giorni dall’infortunio, Sofia Goggia è tornata in pista e lo ha fatto a modo suo. La primissima gara disputata dopo l’incidente e i successivi dieci mesi di riabilitazione, la campionessa ha raggiunto il secondo posto nella gara di discesa libera disputata a Beaver Creek, in Colorado.
Ma la memorabile impresa è arrivata nella gara immediatamente successiva, lo scorso 15 dicembre, quando la nativa di Bergamo si è imposta nel super G, tornando al trionfo dopo mesi di dubbi e preoccupazioni, fermando il cronometro sotto gli 1:04.
La campionessa olimpica a Pyongchang 2018, ha definito il suo un perfetto ritorno in gara, raccontando le emozioni provate quando si è presentata nuovamente al cancelletto, con la mente libera e lo shock per l’infortunio finalmente superato, con l’unico obiettivo di tornare a stupire tutti, cercando di piazzare un risultato importante.
La Goggia ha, poi, riavvolto il nastro al momento dell’incidente, esprimendo gratitudine nei confronti di tutti coloro che le hanno sempre offerto sostegno, anche quando tutto sembrava andare per il peggio, raccontando di come i dottori, al momento della TAC, fossero rimasti negativamente sorpresi dalla gravità dell’infortunio, mettendosi le ‘mani nei capelli‘.
Sofia ha proseguito raccontando l’iter riabilitativo, con la tibia, profondamente colpita dall’infortunio, guarita ‘pezzo dopo pezzo‘. Si è trattato obbligatoriamente di un processo graduale per far sì che il ritorno in pista potesse avvenire senza rischi: prima le piastre, tolte a settembre, poi il ritorno ad indossare gli scarponi, solo a novembre, un mese (ma anche poco meno) prima della monumentale prestazione a Beaver Creek. Ed infine, il momento del tanto agognato ritorno con la fiducia in se stessa che non è mai svanita.
La sciatrice alpina ha raccontato di aver predetto ai capi degli sponsor che sarebbe stata più pericolosa nel Super G che nella discesa, e tanto è stato. Questo perché la pista presentava caratteristiche che si addicono al modo di sciare della Goggia; spazi larghi e onde, che ti permettono di ‘scaricare i tuoi cavalli dopo la parte iniziale‘. Sul proseguo della stagione ha affermato di esser consapevole che nulla sarà garantito, ma che l’importante è poter contare sulla possibilità di sciare e divertirsi. Intanto, però, è il momento di godersi l’oro, dopo ‘la conquista del West come una Golden Eagle‘.
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