Motori

Auto-jet all’asta: 1 milione di euro per il bolide da quasi 1.000 km/h

La straordinaria invenzione che rivoluzionò il mondo delle corse, sfiorando il record dei 1.000 km/h, è in vendita ad una cifra monstre. Scopri di quale esemplare si tratta

La Spirit of America è una vettura, appartenente alla categoria delle auto-jet, che venne progettata, costruita ed introdotta dal pilota statunitense Craig Breedlove nel 1962. La nuova creazione fu frutto della passione che quest’ultimo nutriva per i bolidi da corsa e l’assemblamento della stessa fu ultimato proprio da Breedlove, avvalendosi della consulenza di esperti di aerodinamica.

A livello aerodinamico, il suo design prendeva particolare spunto da quello che veniva usualmente utilizzato negli anni della corsa ai record di velocità sulla terra per lo sviluppo di tutti i veicoli con propulsore a getto. In particolare, l’esemplare del 1962, adoperava un motore General Electric J47, ma in un secondo momento, al suo posto, venne impiantato un J79, in modo da rendere la vettura maggiormente competitiva nel raggiungimento di nuovi primati.
La vettura tentò di stabilire il record già nel ’62, suo anno di nascita, raggiungendo la velocità di 587 km/h, ma la svolta effettiva arrivò proprio a seguito dell’istallazione del J79, nel biennio ’64-’65, che potenziò significativamente ‘l’auto-jet’, permettendo a Breedlove di raggiungere fino a 966,528 km/h, stracciando qualsiasi altro primato mai istituito sulla terra.
Un importante apporto al progetto del californiano, fu dato dai finanziamenti della Shell, tra le regine del settore petrolifero, e della Goodyear, terza produttrice di pneumatici al mondo, che vollero dare il proprio contributo poiché fortemente convinte delle potenzialità dell’introduzione ideata da Breedlove.

La mente ‘più rapida’

Craig Breedlove, pilota automobilistico statunitense, originario della California, è stato capace di imprimere la sua firma negli annali degli sport delle corse per aver siglato ben 5 record mondiali di velocità terrestre, divenendo il primo uomo sulla terra a superare gli 800 km/h proprio grazie ai suoi Spirit of America. Dopo gli straordinari risultati raggiunti dalle vetture da lui prodotte ed ideate, Breedlove venne assunto dalla AMC (American Motors Corporation), con il compito di preparare due vetture proprio per conto della casa automobilistica: le automobili ad alta prestazione Javelin ed AMX.

Nel 1992, a seguito di un lungo periodo di stop dall’ambito dei record, Breedlove torna a lavorare su un nuovo Spirit, che avrebbe in seguito assunto la denominazione di Formula Shell LSRV, assemblato con lo stesso motore del secondo prototipo di Spirit of America concepito negli anni ’60, ossia il GE J79, leggermente modificato. La nuova vettura ‘esordì’ nel 1996, ma il primo test non fu particolarmente esaltante, terminando con uno schianto a circa 1.086 km/h. Nonostante nel 1997 divenne il primo mezzo a rompere la barriera del suono, Breedlove non riuscì mai nell’obiettivo che si era prefissato con l’ultimo prototipo di Spirit; superare i 1.300 km/h. Il suo lavoro è stato, comunque, riconosciuto, assicurandogli l’ingresso nella Motorsport Hall of Fame of America, nell’International Motorsports Hall of Fame e nella Automotive Hall of Fame.

Craig Breedlove (Motorsports Hall of Fame foto) – www.sportitalia.it

 

La ‘Spirit of America Sonic I’

Proprio l’esemplare del biennio 1964-1965, frutto di una modifica della vettura originale, è in vendita ad un prezzo incredibile. Si tratta della Spirit of America Sonic I, lunga oltre 10 metri, la cui spinta fu possibile proprio grazie all’istallazione del motore General Electric J79, poi riproposto anche per il modello del 1992. Fu proprio la Sonic I l’auto con cui Breedlove riuscì ad ottenere una posizione di rilievo nell’ambito delle corse ai record.

Il pilota statunitense, infatti, raggiunse il record di 966,574 km/h nel 1965 a bordo di questo modello; il primato sarebbe rimasto, poi, imbattuto nel quinquennio successivo. Nel 1975 la Spirit of America Sonic I entrò a far parte della collezione del museo dell’Indianapolis Motor Speedway ma è ora disponibile per l’acquisto da parte di un privato, per la prima volta nella storia. La cifra, secondo le stime di RM Sotheby’s, è compresa tra i 500.000 e il milione di dollari.

Flavio Forlini

Recent Posts

Milan, l’era Conceicao per un nuovo Diavolo

Pochissimi giorni per preparare una sfida che potrebbe portare alla finale di un obiettivo dichiarato…

8 minuti ago

F1, la Ferrari riscalda i motori: il bilancio del 2024 e le speranze per il nuovo anno

A marzo l'inizio della nuova stagione di Formula 1: intanto la Ferrari aspetta Lewis Hamilton…

39 minuti ago

Roma-Lazio, più di un derby: è l’ora della verità

A Roma, i giorni che precedono il derby della Capitale, si percepiscono in una maniera…

1 ora ago

Due cestisti di nuovo insieme dopo 11 anni: ritorno di fiamma nel mondo del basket

I due colleghi cestisti riaccendono la fiamma dell'amore giovanile? Il video-messaggio di Valentina Vignali non…

2 ore ago

Juventus, contro il Milan la prima svolta della stagione?

Inizierà questa sera la final four della Supercoppa Italiana. Se il primo round vedrà di…

2 ore ago

Kyrgios e “l’ossessione” per Sinner: è successo l’impensabile

Kyrgios perde il singolare all'ATP 250 di Brisbane e il primo pensiero è andato a...…

3 ore ago