In attesa della sentenza definitiva del TAS, il dibattito sul caso Clostebol è ancora oggetto di riflessioni da parte degli addetti ai lavori. Le ultime su Sinner
Non lo dice, ma ci pensa. Non ne parla, ma sta aspettando eccome. E non solo lui, visto che sulla questione campeggia ancora una qual certa paura anche tra i tifosi del campione azzurro. E non solo. L’immagine pulita, quella di un fuoriclasse mai protagonista di alcun comportamento fuori dalle righe, esempio in campo e fuori di una signorilità quasi fuori tempo, rischia di essere offuscata da una vicenda che dura da troppo tempo.
Parliamo ovviamente del caso Clostebol, la sostanza rilevata in quantità infinitesimali nel sangue e nelle urine di Jannik Sinner a margine del torneo di Indian Wells dello scorso marzo. Dopo esser stato sostanzialmente assolto dall’ITIA (l’International Tennis of Integrity Agency), che ha optato per il semplice annullamento del risultato ottenuto sul campo dal futuro numero uno del tennis mondiale, al quale ha aggiunto un’ammenda di 300mila euro, la WADA, l’Agenzia Mondiale Antidoping, ha fatto ricorso.
La più importante istituzione dello sport relativamente al doping ha chiesto al TAS di Losanna di pronunciarsi nuovamente sulla questione. Sulla testa del nativo di San Candido pende una possibile squalifica di due anni, come ipotizzato dalla stessa WADA nelle motivazioni del riesame della vicenda.
Il tennista, per nulla disturbato, almeno a giudicare dagli eccezionali risultati del campo, dalla scabrosa situazione, è stato anche oggetto di una violenta campagna diffamatoria da parte di colleghi quali Nick Kyrgios, in prima linea nel puntare il dito contro il fenomeno azzurro sui social.
Intervistato dal noto quotidiano ‘Marca‘, l’ex tennista iberico Emilio Sanchez, noto anche per essere il fratello di Arantxa, leggendaria campionessa del tennis spagnolo, ha parlato abbondantemente della questione che, al di là dei risultati del campo, terrà banco fino al pronunciamento definitivo da parte del TAS.
“Il processo su Sinner ha già avuto luogo, ma la WADA ha deciso di avviare questo ricorso al TAS. Sinner deve quindi difendersi di nuovo”, ha esordito l’ex giocatore. “Il tennista italiano, per quello che è successo, ovviamente ha perso in immagine e ha perso anche il tennis, ma se è veramente dimostrato che la quantità rilevata non ha aiutato a migliorare la prestazione, perché allora si conserva il sospetto?”, si chiede polemicamente Emilio.
“Per me Sinner è uno dei ragazzi che ha la testa migliore per dare un bel messaggio ai giovani. Lui parla sempre positivamente ed è un ottimo rivale per Carlos Alcaraz perché lo aiuterà a migliorare in costanza e intensità. Penso che aiuterà il tennis a migliorare. Speriamo non succeda nulla“, si è augurato l’ex tennista.
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