Il 2024 è stato l’anno dell’Atalanta, Gian Piero Gasperini lo ha salutato con una gara d’anticipo dopo la grande quanto faticosa vittoria contro l’Empoli. Il tecnico di Grugliasco lo ha tratteggiato come un anno straordinario, da ricordare quasi con malinconia. Malinconia giusta e dovuta, visto il trionfo in Europa League. Gli ultimi otto anni della Dea hanno sempre portato una crescita in casa bergamasca, e quest’ultimo ha portato il passavanti più bello. In questa malinconia per il 2024, c’è intrinsecamente la sensazione d’attesa per il 2025, un anno in cui la Dea sta progettando un sogno ancora più grande.
Atalanta, che girone di andata!
La sensazione di queste prime 17 giornate, in cui l’Atalanta è stata assoluta protagonista, è che gli uomini di Gasperini abbiano fatto quel cambio di passo a livello mentale che mancava ai nerazzurri. La formazione bergamasca è in testa, sta conducendo il miglior girone d’andata della sua storia, ha 40 punti e deve giocare ancora due giornate del girone di andata. Restano due gare molto complicate, ma che definiranno le ambizioni dell’Atalanta: la squadra di Gasp infatti deve ancora sfidare Lazio e Juventus (anche se quella contro i bianconeri in realtà sarà di fatto “la 2^ giornata del girone di ritorno). Da queste sfide, contro biancocelesti e bianconeri si definirà ulteriormente quanto vicino sia questo sogno scudetto.
Perché può essere l’anno dello Scudetto?
Un sogno, un desiderio che può diventare realtà. Ne sono convinti a Bergamo, ma anche fuori da Bergamo. L’Atalanta è una cliente molto scomoda. Innanzitutto perché gioca un calcio stupendo e i giocatori, per la maggior parte ormai, si conoscono a memoria. E poi perché vincere una coppa europea come ha fatto l’Atalanta in Europa League porta inevitabilmente ad un livello superiore di consapevolezza dei propri mezzi.
Lo Scudetto è il traguardo successivo della crescita di una squadra che oggi ha tutte le armi per arrivare ad un sogno così grande. Ha gli uomini che decidono le partite con le loro giocate, ha un impianto di gioco collaudatissimo, ha almeno un ricambio per ogni settore del campo e anche di più. E soprattutto ha una continuità di rendimento che, in precedenza, non si era mai vista.