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Calcio

Occasioni di Natale: cosa manca alle big e le prospettive di gennaio

I problemi da risolvere non mancano, e la conseguenza più immediata sembra quella di una sessione di gennaio destinata a colpi di scena che solitamente caratterizzano i movimenti estivi.

Le opportunità fanno gola a tutti, comprese le squadre che sembrano non averne bisogno classifica alla mano ma che lavorano sottotraccia con l’obiettivo di non farsi sorprendere da una concorrenza potenzialmente spietata.

Nemmeno l’Atalanta resterà immobile, nonostante i tifosi bergamaschi stiano vivendo il momento storico più entusiasmante della loro vita da supporters. Il Natale trascorso da primi della classe è una primizia a cui gli orobici stanno facendo la bocca, e a prescindere da come andranno le evoluzioni stagionali, ci sarà sempre una ferrea programmazione a scandire i ritmi di mercato nerazzurri. Dunque si lavora per il futuro, comprendendo scenari ambiziosi al netto della concorrenza come quelli legati a Frendrup e Cherki che ha anticipato Alfredo Pedullà ormai una settimana fa.

Restando sugli stessi colori, anche l’Inter potrebbe diventare parte attiva delle prossime settimane, specie se le condizioni di Acerbi non dovessero dare le garanzie che hanno contraddistinto la sua affidabile e concreta esperienza con i milanesi prima della recente sequenza di infortuni che lo hanno tenuto lontano dal campo. L’esperienza recente suggerirebbe di non toccare un meccanismo che sta funzionando a stagione in corso, ed è questo l’indirizzo che Ausilio e Baccin vorrebbero mantenere come linea guida, tuttavia l’anticipo con il quale è stata gestita la recente sessione estiva era figlio di un lavoro che non si era fermato anche nel momento in cui appariva silente ed immobile a livello di opinione pubblica. Sarà così anche nel prossimo mese, confermando peraltro nel recente confronto diretto le ottime impressioni che il gioiello Nico Paz aveva fornito nella prima porzione di campionato. Le caratteristiche sono esattamente quelle che andrebbero ad occupare una delle poche zone d’ombra dell’assortimento dei Campioni d’Italia: imprevedibilità e capacità di creare superiorità numerica: insomma ciò che sarebbe potuto essere Gudmundsson, e che poi non è stato.
In vista dell’estate l’Inter ci sarà.

Negli altri reparti, le uniche prospettive realistiche in uscita potrebbero riguardare il reparto avanzato. In caso di richieste per Arnautovic o Correa, non si escluderebbe certo a priori la possibilità di anticipare un divorzio che a fine stagione appare comunque inevitabile.

In casa Milan tiene banco la questione legata a Theo Hernandez: in esatta correlazione con quanto vi abbiamo rappresentato qualche giorno fa a margine dell’incontro con l’agente che sembrava aprire a prospettive più rosee di quelle reali.

Il francese ha perso il posto da titolare a beneficio del giovane Jimenez e continua a tenere banco la discussione legata al suo destino, in considerazione di un accordo per il rinnovo che tarda ad essere reperito. Con l’imminente sessione di gennaio, è inevitabile che la sua situazione sia da tenere monitorata, specie da parte dei top club in giro per l’Europa che andranno a manifestare interesse nei confronti di un giocatore che da troppo tempo non mostra le sue qualità in rossonero. E tenendo presente la corte latente e per il momento non concreta del Barcellona che Jorge Mendes da tempo vorrebbe orchestrare per Rafa Leao, che sta comunque contribuendo in maniera attiva al progetto rossonero nonostante le criticità che avevano caratterizzato l’inizio della stagione.

Protagonista assoluta della sessione invernale sarà evidentemente la Juventus. Tutti i reparti potrebbero essere potenzialmente coinvolti, a partire dalla difesa dove emerge il nome che avevamo anticipato con Alfredo Pedullà come obiettivo numero uno, ovvero Hancko del Feyenoord, anche al netto delle classiche smentite di rito. Gli sviluppi riguarderanno anche gli altri reparti, attacco compreso. I sogni sono ambiziosi, come raccontato da Oshimen in giù, ma il progetto bianconero lo è altrettanto.

Gianluigi Longari

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