La vincitrice di due medaglie mondiali accende l’allarme. Chiesta a gran voce maggior sicurezza per gli sciatori.
Sofia Goggia è una delle più importanti sciatrici alpine nella storia dello sport in Italia. E’ la seconda atleta donna più vincente di sempre, alle spalle dell’unica Federica Brignone.
La nativa di Bergamo annovera nel proprio palmarès quattro vittorie, di cui tre consecutive tra il 2021 e il 2023 nella Coppa del Mondo di discesa libera e due medaglie mondiali, un argento nel supergigante e un bronzo nello slalom gigante.
Ma il riconoscimento più importante nella carriera della sciatrice sono senza dubbio le due medaglie olimpiche ottenute nella gara di discesa libera, tra le quali spicca l’oro conquistato nei giochi invernali di Pyeongchang 2018.
L’ultima annata è stata, sfortunatamente, segnata da un infortunio patito nel corso di un allenamento, lo scorso 5 febbraio. Il bilancio dell’incidente ha portato ad evidenziare la frattura della tibia e del malleolo tibiale, costringendo la Goggia a terminare la stagione in anticipo.
La riabilitazione è stata complessa, a tratti interminabile. Basti pensare che sono dovuti passare addirittura 7 mesi dal momento dell’infortunio e dalla, conseguente, immediata operazione, prima di rimuovere le viti che le erano state impiantate per ‘fissare’ l’articolazione. Ma Sofia Goggia ha dimostrato una tenacia fuori dal comune, tornando finalmente a gareggiare dopo dieci mesi di inattività, lasciandosi alle spalle un periodo di profondo sacrificio e sofferenza.
La sciatrice bergamasca ha preso parte a due gare di Coppa del Mondo in due giorni, a Beaver Creek, in Colorado. Nella gara di discesa libera svoltasi lo scorso sabato, 14 dicembre, ha raggiunto la seconda posizione, risultato già di per se eccezionale, data la lunga astinenza dalle piste, proprio a causa dell’infortunio. Ma il meglio doveva ancora arrivare. Nella giornata successiva, domenica 15 dicembre, data in cui si è disputato il super G, Sofia Goggia è riuscita a posizionarsi al primo posto, mandando in estasi gli appassionati che tanto avevano aspettato il suo rientro.
La sciatrice alpina, già diverse settimane prima del suo rientro in scena, non aveva esitato nel mostrarsi preoccupata sul tema della sicurezza sugli sci. La classe 1992 si è detta dubbiosa sulle scelte della FIS (Federazione Internazionale Sci e Snowboard), affermando: “Penso che debbano mettersi la testa in pace per trovare un accordo“.
La Goggia ha fatto riferimento alla decisione della federazione, passata dall’assicurare la libertà di indossare o meno il guscio di protezione, all’introduzione obbligatoria dell’airbag sia in discesa che in super G. In merito a quest’ultimo obbligo, però, le federazioni possono autonomamente fare un reclamo per permettere l’esenzione degli atleti, per determinati motivi, arrivando, di fatto, a rendere la decisione della FIS un’obbligatorietà facoltativa’. L’atleta bergamasca ha concluso, definendo lo sci alpino uno sport rischioso, soprattutto a causa della mancanza di un regolamento di base adeguato, apostrofando la vicenda airbag come ‘ridicola’.
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