Sanzione pesantissima in arrivo per Jannik Sinner sul caso doping: l’altoatesino è nei guai, arriva l’annuncio che non gli lascia scampo
Sul 2025 che sta per cominciare di Jannik Sinner pende la spada di Damocle della possibile squalifica per il caso doping. Il TAS di Losanna si pronuncerà prossimamente e il rischio di uno stop per il numero uno al mondo non è da escludere. Per alcuni sarà anche inevitabile, sebbene tutti siano concordi sulla buona fede dell’altoatesino sulla positività per contaminazione con il Clostebol.
Fin quando non arriverà la sentenza possono esserci solo supposizioni e pareri. Quelli dei più esperti in materia possono essere una sorta di spoiler. Come quello di Angelo Cascella, avvocato, ex membro del TAS di Losanna ed esperto di diritto sportivo internazionale. Il legale è intervenuto a SportMediaset dicendo la sua sull’argomento. Le sue parole suonano come una vera e propria minaccia per Sinner e i suoi tifosi in vista del verdetto.
Jannik Sinner a rischio squalifica: arriva l’annuncio
“Sono state effettuate delle analisi ed è stato dimostrato la presenza sussistente di tracce dopanti. Per questi casi il rischio di una squalifica da un anno a due è molto concreto“, è il commento che gela e lascia di sasso i fan del tennista di San Candido. Cascella è entrato nel dettaglio spiegando che i problemi per l’azzurro non si fermano alla sola squalifica. C’è di più e le conseguenze possono essere durissime!
Il rischio, infatti, è di perdere anche tanti soldi. Guai economici in arrivo per Sinner? Al di là della squalifica che potrebbe ricevere dal TAS di Losanna, c’è anche un altro aspetto da considerare: “I contratti di sponsorizzazione contengono delle clausole secondo le quali, in caso di positività all’antidoping dell’atleta, si può arrivare all’annullamento dello stesso o al pagamento di penali!”.
A quanto asserisce l’avvocato, significa, in altre parole, che in caso di condanna Sinner può rischiare di perdere tanti soldi derivanti dagli sponsor e anzi di dover pagare lui delle sanzioni a questi ultimi. “Il rischio concreto è quello di andare incontro a situazioni di questo tipo, avendo la WADA richiesto una squalifica di un anno o due puntando su colpa e negligenza”, è la chiosa del noto legale.