Terremoto in casa Lakers, dopo LeBron James valige pronte anche per Anthony Davis?

Prosegue il tormentato momento nell’ambiente gialloviola. Le due stelle della squadra rischiano di ‘lasciare a piedi’ i Lakers.

Con 17 titoli complessivi conquistati e ben 25 cestisti consegnati alla storia eterna nella Hall of Fame, i Los Angeles Lakers figurano tra le più importanti ed influenti franchigie nella storia della NBA.

Fondata nel 1946, inizialmente con il nome di Detroit Gems, la franchigia venne successivamente trasferita a Minneapolis, prima dell’approdo definitivo in California, a partire dal 1960.

Dagli anni dello ‘Showtime‘, contraddistinti dall’interminabile rivalità con i Boston Celtics di Larry Bird e Kevin McHale, all’era a cavallo del nuovo millennio, quando il comando dei Lakers venne assunto dalla coppia Bryant-O’Neal, agli ordini di Phil Jackson, la squadra di Los Angeles si è resa protagonista indiscussa nel corso di alcune delle fasi più iconiche nella storia della palla a spicchi.

Dall’avvio del nuovo corso, che ha visto giocatori di livello assoluto vestire la maglia giallo-oro, LeBron James su tutti, sono stati pochi gli acuti dei Lakers. Certo, la vittoria nelle NBA Finals del 2020, contro i Miami Heat nella ‘bolla’ di Orlando, terminando la stagione precedentemente interrotta dalla pandemia globale, ma il malcontento generale dell’ambiente ci racconta come negli ultimi anni si sia assistito a più bassi che alti.

Cosa non sta funzionando a Los Angeles?

A testimonianza di ciò ci sono le voci, sempre crescenti nelle ultime settimane, che vedrebbero ‘King’ Bron pronto a fare le valigie e lasciare la Crypto.com Arena. La società sarebbe pronta ad accogliere un eventuale richiesta di cessione qualora arrivasse da parte di James, ma non avrebbe intenzionata, per ora, a sondare il mercato. LeBron avrebbe, inoltre, messo già in chiaro un’importante condizione affinché il suo trasferimento vada a buon fine: vorrebbe portare con sé anche il figlio Bronny James, alla sua prima stagione nel basket professionistico.

Il 4 volte campione NBA, che il 30 dicembre compierà 40 anni, resta ancora fortemente concentrato e determinato su quello che, con tutta probabilità, sarà l’ultimo grande obiettivo della sua carriera: la conquista del 5° anello. Le cose a Los Angeles non stanno affatto girando bene in termini risultati. Dando un occhio alla classifica dobbiamo spostarci, addirittura, al 10° posto per inquadrare i losangelini; la squadra di coach J.J. Reddick è più vicina al fondo della graduatoria che al piazzamento play-off e questa complessa situazione potrebbe persuadere James a cercare una nuova sistemazione, in una franchigia che abbia tutte le carte in regola per competere al titolo.

Anthony Davis in forza ai Lakers (NBA)
Anthony Davis in forza ai Lakers (NBA foto) – www.sportitalia.it

 

Anche Davis sul piede di partenza?

Se LeBron James decidesse di cambiare casacca o, addirittura, di ritirarsi dalla pallacanestro al termine della stagione corrente, anche un altro pilastro della squadra come Anthony Davis potrebbe chiedere di essere ceduto. Un ulteriore papabile scenario per il futuro della carriera del ‘King‘ riguarda, infatti, la possibilità di riporre la jersey nell’armadietto ed allontanarsi per sempre dai parquet in veste di giocatore. Nel caso in cui questo scenario si avverasse, anche il compagno di squadra originario di Chicago, legato ai Lakers da un contratto fino al 2028, potrebbe optare per trasferire il suo talento altrove e proseguire la sua parentesi NBA indosso un’altra maglia.

La dirigenza giallo-oro si trova una reale patata bollente in mano e sta concretamente cominciando a considerare la possibilità di dover rifondare e riallestire la squadra da zero. Ma nulla è ancora deciso e la possibilità che James possa decidere di restare in California non è da scartare completamente. Questa dinamica porterebbe i Lakers ad un rafforzamento immediato, al fine di rendere la squadra competitiva per obiettivi concreti nel minor tempo possibile. Al momento sembra impossibile poter azzardare un’ipotesi per il futuro di una delle franchigie più gloriose nella storia della NBA, ma è certo che molto (se non tutto) passerà dalla decisione del giocatore più importante dell’intero campionato.

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