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Motori

Il deus ex machina della Formula 1 dice basta, vende tutto: all’asta i gioielli più preziosi

La collezione monstre che fa spalancare la bocca a tutti gli appassionati è in vendita all’asta per una cifra da capogiro

Il collezionismo è tra le passioni più comuni di tutto il mondo. Dalle figurine ai francobolli, dalle monete alle action figures o, per citarne alcune delle ultime diffuse, scarpe e vestiti, ognuno di noi ne ha coltivata assiduamente almeno una nel corso della propria vita.

Un ambito di particolare interesse per i collezionisti è quello riguardante le auto d’epoca, che non si arresta all’essere un semplice hobby o interesse, ma in molti casi può rivelarsi un’attività decisamente redditizia.

Basti pensare al primato di vettura storica più costosa in assoluto, attribuibile ad una Mercedes-Benz 300 SLR Uhlenhaut Coupé risalente al 1955, venduta all’asta un paio d’anni fa per 145 milioni di euro.

Ed esiste un uomo il cui parco auto milionario, che racchiude al suo interno la storia di (quasi) un secolo di motorsport internazionale, farebbe venire i brividi ed illuminare gli occhi anche al più rigido collezionista.

L’uomo più influente nella storia della F1

Bernie Ecclestone nasce nel 1930, nel sud-est dell’Inghilterra. Avvia una breve e non particolarmente esaltante carriera negli sport a motore, prima come pilota motociclistico nel dilettantismo, poi con le quattro ruote in Formula 3, che deciderà definitivamente di abbandonare a seguito di un grave incidente. Parallelamente inizia la sua attività di imprenditore come commerciante di ricambi per auto e motovetture, prima del salto definitivo tra le monoposto di Formula 1. Ecclestone rileva la scuderia britannica Brabham, in piena difficoltà finanziaria, nel 1972, portandola nel decennio a venire, a raggiungere risultati esaltanti come il doppio titolo mondiale conquistato dal brasiliano Nelson Piquet, il primo nel 1981 e il secondo nel 1983.

Nel 1974 è tra i fondatori dell’associazione dei costruttori, la FOCA, che ha lo scopo di promuovere gli interessi collettivi dei team in griglia, in particolare per quanto concerne la negoziazione dei diritti televisivi. Grazie a lui la Formula 1 diviene una vera e propria entità commerciale, rinnovata sotto il profilo del marketing e della gestione dei diritti mediatici. Ecclestone ricopre successivamente il ruolo di ceo di Formula One Group, fino al 2017, anno del passaggio di mano della F1 a Liberty Media, che ha, comunque, deciso di nominare il britannico Presidente Onorario Emerito.

La collezione di Bernie Ecclestone (Tom Hartley JNR foto) – www.sportitalia.it

Il tesoro di ‘Whippet’

Nel corso dei suoi 5 decenni al timone della F1, Ecclestone ha assortito una strabiliante collezione di monoposto. Si tratta di una raccolta mai vista prima, composta da 69 auto che ripercorrono gran parte della storia del circuito automobilistico più celebre al mondo, includendo esemplari prodotti a partire dagli anni ’50, fino ai modelli utilizzati nel 2017, anno di cessazione del ‘regno’ Ecclestone. Mai una collezione di questo prestigio è stata messa in vendita, costituita, come da affermazione dell’imprenditore che la possiede, solo dal meglio di ogni esemplare: tra le monoposto più iconiche figurano le vincitrici dei campionati mondiali condotte da Ascari, Hawthorn, Lauda, Piquet e Schumacher, solo per citarne alcune.

La collezione, denominata ‘Ecclestone Gran Prix Collection‘, è in vendita presso i rivenditori britannici della Tom Hartley Jnr. E’ considerata una delle più preziose collezioni di auto da corsa del mondo, dal valore praticamente inestimabile. Secondo alcuni esperti del settore l’intera raccolta potrebbe addirittura superare i 500 milioni di euro. Lo smaltimento delle autovetture non avverrà seguendo un’asta, ma i pezzi dovranno essere venduti, anche singolarmente, tramite accordi privati. A spiegare il motivo che si cela dietro la clamorosa decisione è stato lo stesso Bernie: ‘Ho 94 anni e non volevo lasciare mia moglie a chiedersi cosa farne se non fossi più stato in giro’.

Flavio Forlini

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