Antetokounmpo, tanto tuonò che piovve: a dirigenza dei Milwaukee Bucks è avvelenata

I Bucks e la loro stella faticano ad ingranare. C’è ancora spazio per il cestista greco nella franchigia del Wisconsin?

I Milwaukee Bucks, nati nel 1968, sono l’unica franchigia nella storia NBA a rappresentare lo stato del Wisconsin, situato nel nord degli Stati Uniti. La squadra è raggruppata nella Eastern Conference, assieme agli altri team localizzabili nella fascia orientale degli States.

Il picco massimo per la franchigia fu raggiunto proprio nelle stagioni successive alla loro fondazione, con la vittoria dell’anello nel 1971, annoverando in squadra leggende della palla a spicchi come Oscar Robertson e Kareem Abdul-Jabbar.

Ai convincenti successi degli anni ’70, sono seguiti decenni che hanno indubbiamente lasciato l’amaro in bocca ai sostenitori. La reale svolta per il team del Wisconsin è arrivata con l’aggiunta al roster di un altro campionissimo come Giannis Antetokounmpo.

I Bucks aumenteranno il loro blasone di stagione in stagione, fino alla definitiva consacrazione sia della squadra, sia della loro stella, con la conquista del Larry O’Brien Trophy nel 2021, sconfiggendo i Phoenix Suns nelle Finals.

L’impatto del ‘Greak Freak’

Giannīs Antetokounmpo è nato ad Atene, capitale greca, da genitori nigeriani. Il Draft NBA del 2013 segna il suo approdo nel campionato di basket numero uno dell’intero pianeta; proveniente dalla squadra ellenica del Filathlitikos, il diciannovenne Giannis viene selezionato dai Milwaukee Bucks come quindicesima scelta assoluta. L’impatto del classe 1994 con la jersey bianco-verde sarà devastante, portando la franchigia a conseguire la vittoria nelle Finals NBA che mancava da esattamente 50 anni, proprio al termine dell’annata 2020-21.

Antetokounmpo si posiziona al primo posto per numero di presenze, minuti, punti, rimbalzi, assist e stoppate tra tutti i cestisti passati da Milwaukee. In maglia Bucks è, inoltre, divenuto il più giovane di sempre a superare il primato, precedentemente detenuto da Kevin Garnett, di 17.000 punti, 7.000 rimbalzi e 3.000 assist. Nel suo palmarès personale annovera il premio di MVP delle Finals nel 2021, MVP della Regular Seasion nelle stagioni 2018-19 e 2019-20 e, sempre nell’ultima annata citata, il riconoscimento di difensore dell’anno.

I Milwaukee Bucks in campo (NBA)
I Milwaukee Bucks in campo (NBA foto) – www.sportitalia.it

Il deludente inizio di stagione e le voci di un addio

La stagione corrente dei Bucks non ha certo avuto inizio facile. Dopo 10 partite disputate, la squadra di Giannis e compagni aveva racimolato solo 2 vittorie e 8 sconfitte e il complesso periodo, che rischiava di trasformarsi in una vera e propria crisi, ha dato adito a critiche e polemiche riflessioni riguardanti proprio il futuro della franchigia e dei suoi giocatori più rappresentativi. Nonostante il team, agli ordini di Doc Rivers, sia riuscito almeno parzialmente ad invertire la rotta, raggiungendo il 5° posto nella Eastern Conference (frutto di 12 trionfi e 10 successi), le voci che inquadravano un Antetokounmpo scontento e volenteroso di cambiare aria per rendersi protagonista di un nuovo vincente progetto si diffondevano sempre più con il passare del tempo.

La risposta della franchigia è stata netta e determinata: Giannis resta a Milwaukee. E’ indubbio che le cose non siano girate nel modo più favorevole per la squadra del Wisconsin, ma resta un fatto che la squadra, per risultati e gioco espresso, sia in assoluta ripresa. La stella della squadra è legata ai Bucks da un contatto pluriennale e non sarebbe incredibile pensare che Antetokounmpo potrà rimanere dalle parti del Fiserv Forum finché l’accordo non raggiungerà la propria naturale scadenza. Dal canto suo, la posizione del greco, per quanto concerne le condizioni che lo porterebbero a rimanere ancora svariati anni a Milwaukee, è chiara: il suo futuro dipenderà dall’intenzione della franchigia di rafforzarsi per restare competitiva e puntare alla conquista del titolo NBA.

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