Tyson contro Paul: più di un semplice incontro. L’evento irripetibile che ha colto di sorpresa anche il colosso dello streaming.
Il match di pugilato che ha visto Mike Tyson fronteggiare Jake Paul è stato seguito da oltre 65 milioni di spettatori in tutto il globo.
Trasmesso in diretta mondiale su Netflix, il main event è stato preceduto dalla miniserie Countdown: Paul vs. Tyson, in cui viene mostrato il percorso di preparazione dei due contendenti in vista dell’incontro.
Il vincitore dell’evento è stato l’ex attore e youtuber Paul, che si è aggiudicato il trionfo ai punti per decisione unanime. Il pugile di Cleveland ha ricevuto 40 milioni di dollari per partecipare, mentre il rivale ne ha percepiti esattamente la metà per salire sul ring.
Nonostante le numerose polemiche ed illazioni relative alla presenza e al ruolo del (quasi) sessantenne Tyson, è stato lo stesso ‘Iron Mike‘ a mettere a tacere queste voci, affermando, al termine dell’incontro: “Non dovevo dimostrare niente a nessuno, solo a me stesso”.
La piattaforma sta allargando i propri orizzonti nell’ambito della trasmissione di sport live. Il colosso della distribuzione streaming ha siglato un accordo con il Tko Group Holdings per trasmettere Raw, lo show di punta della WWE (World Wrestling Entertainment). Secondo alcune fonti, si tratterebbe di un’intesa decennale da oltre 5 miliardi di dollari, che consentirà l’accesso al wrestling ad oltre 250 milioni di utenti in tutto il mondo.
Il debutto dello ‘show rosso’ è stato ufficialmente annunciato: Raw farà il suo esordio su Netflix a partire dal 6 gennaio 2025. L’accordo permetterà, inoltre, la produzione di contenuti targati WWE, disponibili esclusivamente sulla piattaforma. Una sperimentazione del sodalizio, in tal senso, è stata la miniserie televisiva su Mr. Vince McMahon, patron dell’azienda numero uno al mondo nel wrestling entertainment, pubblicata proprio su Netflix lo scorso settembre.
Tyson (a sinistra) e Paul (a destra) durante la cerimonia del peso (DAZN foto) – www.sportitalia.it
L’incontro del 15 novembre è stato ampiamente contestato dagli spettatori che vi hanno assistito attraverso la piattaforma di streaming, a causa dei problemi di buffering e dei ripetuti blocchi che hanno compromesso la scorrevole visione dell’episodio. Sul tema è intervenuto il co-CEO di Netflix, Ted Sarandos che ha ribadito le sfide incredibili che il colosso della distribuzione streaming ha dovuto affrontare, dato l’immenso numero di spettatori (oltre 65 milioni) che hanno assistito all’evento.
Sarandos ha affermato di aver ‘stressato internet‘ come mai prima d’ora, spingendo i provider di tutto il mondo oltre i limiti delle loro capacità. La domanda senza precedenti verificatasi per assistere all’incontro ha portato Netflix ad attirare un pubblico che si attesta, in media, sulle medesime cifre di un Super Bowl e che ciò è stato possibile solo grazie alla collaborazione tra i team dei contenuti, dei social media, di marketing e pubblicità interni alla piattaforma.
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