‘King Bron’ è indiscutibilmente il volto ventennale della NBA. Ma c’è un avversario che è riuscito a fare meglio di lui
Da Akron al mondo intero, divenendo la colonna portante del basket statunitense del XI secolo: LeBron James è più di un semplice giocatore di pallacanestro.
Partito dall’essere il prescelto, ancor prima del draft 2003 che ha visto il suo approdo ai Cleveland Cavaliers, il classe 1984 ha scritto indissolubilmente il proprio nome nell’Olimpo della palla a spicchi.
4 volte vincitore del Larry O’Brien Trophy, 3 volte oro olimpico con la nazionale a stelle e strisce, oltre che detentore di svariati record; su tutti, quello di miglior marcatore in Regular Season della storia NBA.
Ma affinché l’ingranaggio funzioni alla perfezione, la stella ha bisogno di essere supportata a dovere da altri campionissimi, tra i quali spiccano Dwayne Wade, Kyrie Irving, Carmelo Anthony o Russell Westbrook, solo per citarne alcuni.
L’anello NBA, il più importante riconoscimento
La vittoria di una competizione, con la conseguente esposizione di una medaglia o di un trofeo in bacheca, è inevitabilmente il primo obiettivo che un qualsiasi sportivo si prefigge di raggiungere. L’attestato massimo del successo nel mondo del basket americano è rappresentato dall’anello, che viene consegnato a ciascuno dei componenti del roster, a seguito della conquista del trofeo O’Brien.
Il sopracitato Bron è riuscito a fregiarsi del titolo di campione NBA in 4 occasioni, 2 con gli Heat, 1 con i Cavs e 1 con i Lakers, squadra in cui milita attualmente. E se da una parte il compianto Bill Russell, leggenda dei Celtics tra gli anni 50 e 60, figura come il capitano di una squadra NBA ad aver vinto più titoli in assoluto, il rovescio della medaglia può essere rappresentato da un volto, un nome ed un cognome.
Chris Paul, il miglior ‘perdente’ di sempre?
Chris Paul, classe 1985, nativo della Carolina del Nord. Nel corso della sua carriera quasi ventennale ha vestito maglie di assoluto prestigio, come quella dei Rockets, dei Suns o dei Golden State Warriors. E’ recentemente entrato a far parte di una vera e propria élite, diventando il secondo miglior assistman della storia, alle spalle di un monumento dello sport NBA come John Stockton.
Proprio con il leggendario ex playmaker degli Utah Jazz, CP3 condivide un’ulteriore caratteristica comune; nonostante i risultati individuali raggiunti, i record di franchigia dei quali si sono resi protagonisti e i campioni spalleggiati, entrambi hanno sempre fallito la conquista del tanto ambito anello. Il grande ed irrisolto cruccio di Chris Paul, vicino alla gloria per l’ultima volta solo 4 stagioni fa, ma costretto ad infrangersi rovinosamente contro i Bucks di Antetokounmpo. Ed ora, a 39 anni già compiuti, la sensazione è che la maledizione dell’anello mai verrà spezzata, restando per sempre un’amara e tormentata ossessione.