Ademola Lookman è stato premiato con il Pallone d’Oro africano nel corso dell’evento organizzato ieri a Marrakech dalla Confederazione calcistica africana. Si tratta della certificazione di una annata straordinaria da parte dell’attaccante dell’Atalanta, vincitore dell’Europa League da assoluto protagonista (tripletta in finale). Poi nell’ultima Coppa d’Africa era giunto fino all’ultimo atto con la Nigeria anche grazie a tre sue reti pesantissime contro Camerun (2) ed Angola (una) ad ottavi e quarti.
Il commissario tecnico delle Super Eagles fino a pochi mesi era fa il portoghese José Peseiro, che è intervenuto a Sportitalia per parlarci di questo successo da parte del giocatore dei bergamaschi ed anche di altri calciatori da lui allenati e che fanno parlare in Italia.
Josè, quali sono i suoi prossimi obiettivi da allenatore?
“Ho ricevuto diverse proposte per nazionali e club, ma finora con nessuna c’è stato un accordo. Al momento ho alcune situazioni che potrebbero materializzarsi, vediamo”.
Cosa ne pensa del Pallone d’Oro africano vinto da Lookman?
“Credo che la vittoria di Lookman sia meritata viste le sue prestazioni sia per l’Atalanta, il suo club, sia che per il suo Paese, la Nigeria”.
A tal proposito: anche nell’ultima Coppa d’Africa è stato decisivo. Lei e Gasperini quali corde avete toccato per farlo esplodere in questo modo nel 2024?
“Credo che concedere a Lookman la libertà di muoversi gli abbia permesso di mostrare la sua qualità, sia a livello di decisioni da prendere che nell’esecuzione. Naturalmente il club e Gasperini hanno fornito a Lookman l’ambiente per crescere come giocatore sotto tutti gli aspetti”.
Che limiti ha ora? E l’Atalanta può sognare di vincere lo scudetto o addirittura la Champions con lui?
“Posso dire che sotto Gasperini l’Atalanta ha mostrato uno sviluppo e una crescita notevoli, il tecnico l’ha resa una delle migliori squadre in Italia e in Europa al momento”.
A proposito di Champions League: vede qualche squadra italiana con possibilità di vincere?
“Vincere la Champions League è molto difficile. Dal 2010 (anno in cui vinse l’Inter), nessuna squadra italiana ha alzato il trofeo, nonostante abbiano raggiunto tre finali (due volte la Juventus e una volta l’Inter). Nel calcio però tutto è possibile e Inter e Atalanta, pur con una concorrenza forte, possono puntare alla finale”.
Le chiedo la sua opinione su due giocatori del Milan: il suo connazionale Leao ed un altro giocatore che ha avuto con la Nigeria, Chukwueze.
“Due ottimi giocatori. Uno l’ho allenato (Samuel) nella nazionale nigeriana, e l’altro (Rafael) mi sarebbe piaciuto molto farlo allo Sporting. Giocatori straordinari, con grande qualità e potenziale per crescere ancora. E credo che Paulo Fonseca li aiuterà a diventare ancora migliori”.
Lei ha fatto esordire in Nazionale Dele-Bashiru. Cosa ne pensa di lui, che ha iniziato a farsi vedere anche con la Lazio?
“Le sue qualità ci avevano colpito molto quando stavamo osservando i giocatori convocabili. Sta dimostrando il suo valore, pur adattandosi ancora alle esigenze del calcio italiano e della Lazio. Con il tempo necessario raggiungerà la costanza richiesta in gara e nel club”.
Riguardo Osimhen: ha dovuto gestirlo in un momento difficile per lui. E’ sorpreso di vederlo oggi in Turchia? E come lo vedrebbe alla Juventus, dato che ci sono spesso dei rumors a riguardo?
“Victor, per diverse circostanze, è oggi in Turchia, ma credo che in un prossimo futuro possa raggiungere (come è stato molto vicino a fare) i top club d’Europa, come la Juventus”.