I dati sono da non crederci, anche Francesco Bagnaia è sbigottito: scatta così l’allarme in MotoGp. Ecco cosa sta succedendo
Come è noto, il Mondiale 2024 della MotoGp non si è concluso come si auguravano i tifosi italiani. Jorge Martin è riuscito a contenere a 10 punti il tentativo di recupero di Francesco Bagnaia che pure nell’atto finale della stagione, a Barcellona, ha fatto l’en plein vincendo Gran Premio e Sprint Race.
Dunque, un esito del Mondiale indigesto per ‘Pecco’ e per i suoi fan e non solo per la manciata di punti che ha negato al driver della Ducati il tris iridato consecutivo. Bagnaia ha conquistato 11 Gran Premi (più 7 Sprint Race), più di tutti quelli vinti dai suoi avversari, ivi compreso il neocampione del mondo, messi insieme. Ma tant’è. Nei campionati che si snodano per quasi l’intero anno a premiare è soprattutto la regolarità e in questo ‘Pecco’ non ha certo brillato collezionando qualche ‘zero’ di troppo nella classifica iridata.
Comunque, il duello iridato fra Martin e Bagnaia incerto fino all’ultima curva dell’ultimo Gran Premio in calendario ha appassionato i tifosi della MotoGp in generale, sia quelli che hanno affollato le gradinate dei circuiti sia quelli davanti allo schermo televisivo. Ma a proposito di quest’ultimi, quanti? Non molti a giudicare dai dati ufficiali, tanti se, invece, si considerano quelli della pirateria tanto da far scattare l’allarme in MotoGp.
MotoGP, allarme pirateria: “In Spagna, Francia e Italia più spettatori illegali che legali”
Come la quasi totalità degli sport, anche la MotoGP in tv e sui vari device è a pagamento. Troppo elevati i costi per le emittenti pubbliche e così le pay tv e i servizi in streaming si sono accaparrati i diritti di trasmissione dei Gran Premi. Ad esempio, nel nostro Paese a trasmettere in esclusiva il Mondiale della MotoGp è l’emittente satellitare ‘Sky’, in Francia è ‘Canal+’ mentre in Spagna è la piattaforma di streaming ‘Dazn’.
E in tale scenario, complici gli elevati costi dei relativi abbonamenti, prolifera la pirateria tanto che in Italia, Spagna e Francia gli spettatori illegali sono di più di quelli legali. D’altra parte, le possibilità di vedere illegalmente gli eventi sportivi a pagamento sono molteplici anche perché le contromisure si sono rivelate poco efficaci sia in termini di sanzioni sia di sistemi tecnici in grado di bloccare lo streaming pirata.
A rendere nota la portata del fenomeno che, come detto, non risparmia neanche il motociclismo è stato Carlos Ezpeleta, Direttore sportivo della MotoGP, nell’intervista rilasciata ad ‘As’: “I numeri sono drammatici: in Spagna, Francia e Italia si dice che ci siano più persone che guardano la MotoGP senza pagare rispetto a quelli che la vedono legalmente. Il mondo sta andando così, ma faremo tutto il possibile per porre fine a questa situazione”. È quello che auspicano tutti quelli che pagano ogni mese l’abbonamento per vedere la MotoGp.